La missione che viene a noi, Uomini e donne verso il battesimo
La missione "ad gentes" - cioè, la missione verso i non cristiani - è arrivata tra noi ed è sempre maggiore la domanda di conoscere il cristianesimo e di ricevere il battesimo da parte di varie persone. Sono uomini e donne in ricerca, sensibili al problema religioso: italiani adulti non battezzati, mediamente tra i 20 e i 35 anni, e immigrati di altra religione, venuti da tanti paesi diversi.
Crescere e maturare insieme
Questi nostri fratelli e sorelle hanno bisogno di essere accompagnati e aiutati nel discernimento, durante il cammino verso una scelta così impegnativa, non priva di difficoltà e prove da superare. L'incontro con Gesù Cristo e il suo vangelo, infatti, comporta un ripensamento radicale del senso della vita. Sono guidati da persone cristiane laiche, indicate dai parroci: passo dopo passo, condividono la loro ricerca e gradualmente li introducono nella catechesi e nella vita cristiana.
Con la saveriana Lidia e la signora Eugenia - entrambe con una lunga esperienza di accompagnamento nel catecumenato -, a nome della diocesi ambrosiana, formiamo l'equipe di riferimento per i ritiri e gli incontri formativi, ospitati nella nostra casa di Desio. Il percorso catecumenale di due anni è un tempo di gestazione, di crescita e di maturazione nel discepolato, verso una progressiva scelta di fede e di appartenenza al popolo di Dio.
È bello generare alla fede!
Siamo testimoni di un'esperienza coinvolgente, che incide sull'essere profondo delle persone che progressivamente diventano discepoli di Cristo. È sorprendente vedere come nel servizio di accompagnamento dei futuri cristiani riscopriamo insieme il nucleo essenziale della nostra fede cristiana. Possiamo affermare che siamo più testimoni che maestri; più trasmettitori di un'esperienza che di una dottrina.
Vivendo questo cammino di fede percepiamo che il catecumenato non è un'esperienza marginale né eccezionale, ma un momento che dovrebbe essere esemplare nelle comunità cristiane, e pertanto carico di futuro per la chiesa che è in Italia. La comunità cristiana ha bisogno di toccare con mano la bellezza di generare alla fede nuovi figli e figlie, aprendosi agli altri e diventando sempre più autentica, vitale e credibile.
Trenta catecumeni e la mia speranza
Siamo felici di sperimentare anche in Italia il nostro carisma missionario, tipico dei confratelli che hanno la fortuna di viverlo nei paesi non cristiani. Allo stesso tempo, speriamo di aiutare la zona pastorale di Monza, di cui facciamo parte, a passare da una pastorale di mantenimento a una pastorale missionaria, che riqualifica l'esperienza e la tradizione della chiesa.
In questo momento i catecumeni sono una trentina, di varia nazionalità: italiani, albanesi, thailandesi, egiziani, nigeriani, camerunesi, cinesi... Si tratta di una piccola realtà, ma rappresenta certamente la logica evangelica del seme che germoglia e del lievito che fermenta. È una grande opportunità e una ricchezza per le comunità cristiane brianzole, per stimolarle al dinamismo della fede. Voglio sognare e sperare che questa sfida pressante riesca a coinvolgere anche i gruppi missionari (che spesso vivono nella stanchezza) nell'impegno dell'annuncio, nella "missione che viene a noi".