La mia vita in una settimana, La missione in Messico
Padre Mongardi, saveriano di Imola, è missionario in Messico dal 1977.
A più di 70 anni d'età non faccio più grandi salti. Vivo una settimana uguale all'altra, senza grandi novità.
Nella casa dei saveriani a Zapopan, ci sono missionari malati e convalescenti. Trascorro un bel po' di tempo con loro. Ricordiamo insieme la nostra avventura saveriana e le cose del passato.
Per i 60 anni di presenza dei saveriani in Messico (1951 - 2011), vorrei raccogliere le fotografie di chiese costruite dai saveriani in tutte le zone dove hanno lavorato con dedizione e zelo. Sarebbe un bel modo di celebrare la canonizzazione del nostro fondatore mons. Conforti.
Insegno Filosofia e Bibbia
Confesso che non concedo troppo tempo alla preghiera, però dedico tempo allo studio della parola di Dio e alla preoccupazione per l'annuncio del vangelo a tutte le genti. In Messico, purtroppo, aumenta la criminalità organizzata e l'impunità, la disoccupazione e l'emigrazione; e ci sono tante famiglie disgregate.
In questo contesto, per alcuni giorni la settimana mi dedico a insegnare filosofia in una scuola dove studiano circa centoventi religiosi di una quindicina di congregazioni. Il mio programma tratta un tema attuale: i fondamenti oggettivi e le motivazioni soggettive per essere cristiani nel nostro tempo. In una grande università dei gesuiti, invece, insegno l'interpretazione dei testi sacri, delle esperienze religiose e delle tradizioni culturali.
Con le suore e i carcerati
Ogni giorno celebro la santa Messa in una comunità di suore anziane e malate, che partecipano con fede ed entusiasmo e cantano con allegria. Quasi come i carcerati che ogni mercoledì vado a visitare per celebrare l'Eucaristia.
All'inizio avevo un po' di timore. Pensavo a un ambiente violento, insensibile e depresso. Invece, ho notato fede e rispetto da parte di tutti. Dicevo loro: "Se qualcuno non segue la religione cattolica, può dormire o leggere senza disturbare". Ma poi la Messa è diventata una festa, con confessioni e comunioni; e termina con un sentito e cordiale abbraccio fraterno.
Impegno nelle parrocchie
Il sabato e la domenica li dedico al ministero sacerdotale, soprattutto in periferia, dove i saveriani hanno costruito alcune chiese con la collaborazione della gente. All'inizio erano villaggi sparsi alla periferia della città, ora fanno parte della città stessa, che si è estesa a macchia d'olio. Alle Messe partecipano le famiglie che pregano e cantano con allegria. Cerco di aiutare le famiglie con maggiori difficoltà economiche.
Dedico anche il mio tempo al ministero della confessione in alcune parrocchie: la gente si confessa volentieri, e non solo i bambini e le vecchiette. La celebrazione del perdono e della misericordia del Signore non esige molto tempo ed è bello provare la gioia di sentire che l'amore di Dio è più forte delle nostre mancanze e debolezze di ogni giorno.
La bella danza azteca
Nei mesi estivi partecipo agli esercizi di danza rituale azteca, per prepararmi alla danza dedicata alla Madonna di Zapopan. È una specie di processione che va dalla cattedrale fino alla basilica mariana. Nei sette chilometri di percorso, partecipano circa ventimila danzatori e due milioni di pellegrini. Le mie gambe fanno fatica a seguire la danza nei suoi movimienti, ma il mio cuore sente tutta la devozione, l'amore e l'allegria di danzare per la Madonna.
La danza popolare religiosa è un'autentica preghiera mariana cosmica. È una preghiera missionaria per tutte le nazioni, razze e culture. È una preghiera cristiana, perché la Madonna stessa danza per Cristo suo Figlio e Salvatore nel cuore di ogni danzatore. Con tale manifestazione di fede e speranza, si anuncia il vangelo della pace e della vita.
Chi desidera far pervenire un contributo a p. Mongardi in Messico per la celebrazione di sante Messe, anche "Gregoriane", può rivolgersi ai saveriani di San Pietro in Vincoli.