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La fine del ramadan a Desio

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Quasi millecinquecento musulmani provenienti da tutta la Brianza si sono radunati martedì 30 agosto, ultimo giorno di ramadan, sul campo da calcio dei missionari saveriani per la preghiera che conclude il mese sacro dell'Islam.

Un segno d'amicizia

Come ormai succede da diversi anni, la comunità pakistana, una delle più numerose del nord Italia, è stata accolta, per il giorno di festa, nel giardino dell'istituto religioso, in via don Milani. La comunità, organizzata nell'associazione culturale Minaji Ul Quran, ha infatti problemi di spazi: nei giorni più importanti dell'anno, gli islamici non possono pregare negli stretti locali del centro culturale di via Forlanini. In attesa di una soluzione, i pakistani vengono quindi ospitati dai missionari: un gesto che conferma il percorso di dialogo avviato da tempo.

Così, in una assolata mattina di fine agosto, i pakistani, ma anche tanti magrebini e senegalesi, si sono dati appuntamento sul campo da calcio della casa saveriana. Per terra, hanno steso un ampio tappeto. Ai bordi sono stati lasciati sandali e scarpe. Quindi, tutti in ginocchio, per uno dei momenti più sacri dell'anno, la preghiera intonata dall'imam, seduto in prima fila, rivolto verso La Mecca.

L'uomo in cerca del fratello

Prima della cerimonia, durata circa un'ora, il rettore padre Rosario Giannattasio ha portato il saluto della comunità cattolica, leggendo il messaggio del cardinale Dionigi Tettamanzi: "La stagione della benevolenza è lontana dall'essere conquistata. Sono poche le persone che hanno aderito al dialogo. Molti, i più, rimangono ai margini, spinti a gesti di inimicizia e di odio. È per questo motivo che il richiamo del Pontificio Consiglio per il Dialogo interreligioso al tema della forza spirituale come sostegno all'esercizio del dialogo è per noi fondamentale. Spirituale è l'uomo che sa di dover tutto a Dio; l'uomo che va in cerca del fratello. Si moltiplichino gli sforzi per non abbandonare la storia a chi delle diversità vuol fare un'arma contro la pace".

Il messaggio del cardinale è stato apprezzato dai musulmani, che hanno ringraziato i missionari per la disponibilità.



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