La Festa dei popoli 2022
Una celebrazione all’insegna dell’accoglienza. È stato infatti questo il tema scelto come filo conduttore per la Messa del 22 maggio, momento centrale della Festa dei popoli 2022, a Desio. Una festa che è tornata, pur in forma ridotta, dopo i due anni di pandemia, che hanno profondamente segnato anche la comunità saveriana di Desio.
Per questo, dopo i lutti, la chiusura e la distanza imposti così a lungo, serviva tornare su uno dei temi centrali della missionarietà: accogliere l’altro, senza paura. L’attualità della guerra in Ucraina, insieme alle altre guerre in corso e al fenomeno migratorio, rendevano poi quanto più attuale la scelta del fil rouge di questa edizione, intitolata “Io accolgo la pace”.
La celebrazione Eucaristica è stata presieduta da p. Antonio Ugalde Barron, saveriano messicano della comunità di Vicenza, e allietata dai canti del Coro del Mulinello di Cesano Maderno. La Messa è stata scandita da segni e scelte significative, pensate dal gruppo del Laicato saveriano di Desio, che aveva preparato tutto con cura: la prima lettura è stata proclamata in lingua swahili, la seconda in portoghese e il Vangelo in spagnolo, mentre i partecipanti potevano seguire la traduzione sui foglietti distribuiti all’inizio.
Altri momenti significativi sono stati la Preghiera dei fedeli, affidata a persone di provenienza diversa, tra cui una ragazza ucraina e l’Offertorio dove, oltre al pane e al vino, sono stati simbolicamente portati un abbraccio, delle ciabatte, una moka, arachidi e una collana di fiori: i segni caratteristici dell’accoglienza verso l’ospite nei diversi continenti.
L’altare era stato allestito sotto gli alberi, al riparo dal gran caldo. Dai rami pendevano grandi bandiere di Paesi di tutto il mondo. Presenti alla Messa c’erano un piccolo gruppo di donne e bimbi ucraini e Ashraf Mohammed Khokhar, in rappresentanza della comunità pakistana che da tanti anni collabora con i saveriani.
Al termine dell’Eucaristia, i laici saveriani hanno regalato a tutti i partecipanti un sacchettino con dei semi e una scritta: “Siamo chiamati ad essere terreno fertile, per accogliere semi di pace”.