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A maggio, per creare “ponti di pace”

Nel cuore della primavera, come da tradizione ormai più che decennale, i missionari saveriani di Desio offrono agli amici e a tutta la popolazione di Desio e dei paesi limitrofi un’occasione di festa, di riflessione e d’incontro, di celebrazione e di divertimento sui temi dell’interculturalità, della missione e della pace.

Per ringraziarvi

È un momento di sensibilizzazione sui problemi che toccano la nostra società e il mondo intero. Sensibilizzazione che sfocia nella celebrazione e nella gioia, perché ci si accorge che siamo in tanti a credere e a lavorare per gli stessi ideali che ci accomunano.

È anche un modo di dire grazie a tutti, per la simpatia e il sostegno che ogni giorno riversate a noi missionari. Un grazie che si esprime non solo a parole o con qualche oggetto ricordo, ma con un modo tutto nostro di coinvolgervi nel nostro lavoro e nel nostro cammino.

Siete tutti invitati

È ovvio che la nostra riconoscenza si indirizza prima di tutto ai tanti amici attuali e futuri. Ma, come nella parabola evangelica del banchetto, la festa è per tutti. Inoltre ci rivolgiamo anche a tutti coloro che della festa sono i veri  protagonisti, ovvero coloro che in Italia ci danno l’occasione di fare questo incontro tra i popoli.

Sono tante queste presenze e soprattutto hanno forme e colori diversi. Sono comunità di stranieri: lavoratori, studenti e artisti. Siamo convinti che la festa può e deve essere un incontro che apre a forme di collaborazione e di condivisione. Se così non fosse, che senso avrebbe questa festa? Non è una sagra né una fiera! Senza nulla togliere al valore di queste manifestazioni popolari, il vero obiettivo della festa è proprio l’apertura sul mondo e l’incontro amichevole tra i popoli presenti in mezzo a noi.

Un ricco menù di manifestazioni

La festa dei popoli si terrà il 15 e 16 maggio. Questi due giorni sono il cuore della festa. Ma non mancano iniziative che precedono quel momento e che proseguono, tenendo alta la tensione, la simpatia e la partecipazione, lungo i giorni primaverili del mese di maggio.

Come sempre, si terranno diversi incontri culturali con chi ha vissuto in prima persona esperienze forti e anche con alcuni rappresentanti di organizzazioni impegnate sul territorio o nel mondo. Ci saranno momenti ricreativi, sia per i giovani sia per i bambini.

Una presenza qualificata accompagnerà anche il momento del pasto, dove apprezzeremo il mondo della cucina etnica.  Non mancherà il gesto della pace, frutto del lavoro di animazione che in quel giorno sarà fatto con i bambini.

Inoltre, saranno allestite due esposizioni. Una sarà dedicata all’arte, per illustrare, attraverso l’immaginazione e la maestria degli artisti, il tema di questa edizione della festa: “Ponti di Pace”.

L’altra mostra sarà dedicata al Bangladesh, il paese asiatico dove lavorano i missionari saveriani. L’ideazione e la realizzazione del logo che presenta il tema sarà compito dei giovani amici che frequentano la nostra comunità missionaria.

Ognuno può fare qualcosa

Inutile dire che la festa è possibile sempre e solo grazie alla grande collaborazione e preparazione di tanti amici. Un comitato di preparazione e ideazione copre tutti i settori della festa: culturale, artistico, ricreativo, culinario, musicale, religioso. Altri si occupano dei bambini, di relazioni pubbliche, di logistica.

Numerosi volontari sono a disposizione per il servizio a tavola, la sicurezza e il parcheggio. Molti altri sono dietro le quinte e svolgono un lavoro prezioso. Un servizio discreto e nascosto: questo è lo stile della festa; lo stile dei missionari e dei volontari.

Sono tanti, ma non bastano mai. Ognuno può fare qualcosa durante la festa e soprattutto dopo, affinché la festa continui, nei mille ambiti della vita e in mille parti del mondo.



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