La copia fedele di Gesù
I santi sono viva immagine di Dio che è bontà infinita; sono viva immagine di Cristo la cui vita è compendiata nel vangelo in quelle memorande parole: "Passò beneficando e risanando tutti" (Atti 10,38). I santi furono copia fedele di Cristo: pensavano, amavano, operavano, com'egli pensava, amava ed operava. A noi pare quasi impossibile che uomini della nostra tempra, perché figli dello stesso padre peccatore, potessero a tanto elevarsi e condurre in terra una vita celeste che supera di gran lunga tutto ciò che è umano.
La santità è il lavoro della natura e della grazia...
Consiste nel proposito generoso di praticare tutte le virtù in perfetto modo sacrificando le esigenze della corrotta natura; consiste nell'unirsi a Dio e fondersi in Lui per la carità, e da questa attingere l'eroico coraggio per le opere più generose a gloria di Dio e a bene dei fratelli. Consiste nella perfetta uniformità al prototipo divino dei predestinati.
Il santo è colui che manifesta al di fuori la vita nascosta dell'interno di Cristo. San Francesco d'Assisi, per esempio, non fu soltanto l'amante appassionato della bella natura, il cantore dell'amore e della fratellanza universale, l'apostolo della pace, fu soprattutto un santo. Un santo che con l'umiltà, la mortificazione, il distacco affettivo ed effettivo da ogni cosa della terra affina il suo spirito e sale sempre più in alto.
E poi vennero i santi, gli imitatori di Cristo, ripieni del suo spirito, che si proposero di ricondurre le anime a Dio.
Non vi è bisogno a cui non abbiano provveduto, lacrima che non abbiano terso, dolore che non abbiano lenito. Principalmente per questo, accreditarono il loro apostolato meravigliosamente fecondo di bene.