L’umanità deve essere solidale
Sono il primo saveriano congolese e sono stato missionario in Camerun. Servire la congregazione da Roma è stata una nuova esperienza; nuove anche le persone, ma non del tutto. Conoscevo già p. Carlo Girola per aver lavorato con lui in Africa; p. Rino Benzoni l'avevo incontrato quando era consigliere generale, e avevo visto p. Romero arrivare in Congo RD nel 1984, quando io ero in noviziato.
Fiducia nei fratelli e in Dio
È senza miei meriti che sono stato chiamato a dare il mio contributo alla vita della nostra famiglia missionaria. Ho accettato con fiducia nei confratelli e soprattutto in Dio, dicendo a me stesso: "accanto ai fratelli, Dio provvederà". Questi sei anni passati a Roma mi hanno maggiormente aperto gli occhi sulla mia piccolezza, sulla fraternità confortiana e sulla necessaria solidarietà dell'umanità.
Fin dai primi passi in missione, mi sono sempre sentito fratello tra fratelli. Gli alti e bassi sono avvenuti principalmente a causa delle differenze di carattere e di cultura. Il bene o il meno bene hanno sempre fatto la mia gioia o la mia sofferenza, qualunque ne siano l'origine e l'autore. Credo nello spirito di fraternità tramandataci da san Guido Conforti, anche come risposta alle varie possibili chiusure al prossimo.
Amore e giustizia senza frontiere
Durante le visite nelle nostre missioni, ho sempre gradito incontrare i confratelli e la gente. Ho potuto così sperimentare e percepire la fiamma dell'amore senza frontiere, anche nelle zone caratterizzate da qualche tendenza "separatista". In Brasile ho visto una nazione emergente e aperta ai paesi più poveri, ad esempio il Congo, offrendo borse di studio agli studenti. Negli Stati Uniti e nel Regno Unito c'è una grande sensibilità verso i problemi relativi allo sfruttamento dei minerali, componenti dei nuovi strumenti digitali. Ho notato una sensibilità simile anche nelle Ong laiche ed ecclesiali in Italia e in Spagna.
Questa tendenza alla solidarietà universale, che sfida le esclusioni, deve diventare oggi un impegno da salvaguardare e approfondire. Infatti, la permanente crisi nel sud del mondo e l'attuale crisi al nord devono far pensare a soluzioni più globali e durature.
C'è sempre bisogno del vangelo
Dobbiamo essere protagonisti della giustizia, della riconciliazione e della pace universale. Il servizio alla congregazione mi ha convinto che in questo cammino di ricerca ci sarà sempre bisogno della luce del vangelo e quindi, degli annunciatori della Buona Notizia di Gesù.
In effetti, "nel vangelo gli uomini hanno sempre trovato e troveranno la chiave e il segreto per la soluzione dei grandi problemi che hanno affaticato e affaticheranno, anche in seguito, l'umanità che aspira di continuo alla felicità e al suo miglioramento, ma che non potrà mai raggiungere andando a ritroso del vangelo di Cristo", così affermava san Guido Conforti.