L’ottimismo della fede
Caro direttore, ho esultato di gioia quando ho visto sul numero di giugno la foto del simbolo dell'acqua sull'altare. Ho condiviso l'articolo su "la chiesa nucleare e l'acqua santa" e sono rimasta molto male quando ho letto le lettere di biasimo. Le persone di chiesa dovrebbero gridare ancora più forte la loro posizione che trae origine dal "fare del mondo una sola famiglia". E non sono sicura che gli onesti, in un mondo che si muove davanti all'idolo-denaro, abbiano la forza di portare avanti dei cambiamenti. Però credo che alla lunga il bene trionferà e voi missionari ne siete esempio e speranza.
Emma, Pedrengo (BG).
L'esito delle votazioni referendarie è stato favorevole alle sue aspettative e, credo, a quelle dei suoi confratelli. Mi auguro che abbiate ragione. Io, invece, rimango pessimista... L'altare deve servire solo per celebrare Messa. Qualsiasi manifesto è motivo di distrazione e non di meditazione e raccoglimento!
Aldo, Torino.
Leggo "Missionari Saveriani" da molti anni e riceverlo ogni mese è per me un piacere immenso; lo trovo molto istruttivo culturalmente, ma soprattutto spiritualmente. Penso che dovrebbe essere letto da tutti, in particolare dai giovani, perché si possano recuperare i valori perduti e apprezzare la lodevole opera dei missionari. Nel mondo occidentale la società è malata di egoismo e si chiude al diverso; la gente pensa di poter fare a meno di Dio e lo ha sostituito con altri idoli.
Giorgio, Genova.
Cari lettori,
intanto vi diciamo sempre grazie per l'affetto e la costanza con cui aspettate e leggete il nostro mensile. Non abbiamo la pretesa di avere la verità su ogni argomento. Ma abbiamo l'ottimismo della fede e la speranza che certe situazioni possano cambiare e che i problemi siano affrontati con la giusta serietà e priorità per il bene comune.
Non è solo compito della politica, ma di tutti noi. Non basta dire: "Tocca a loro, se la vedano loro, li ho votati per cui... ". Ogni cittadino, ancor più se è cristiano, deve sentire in sé la scintilla del bene, della solidarietà, dell'apertura al mondo. Comunque ben vengano il dibattito, il confronto, la riflessione se gli argomenti ci riguardano al di là dei partiti politici o delle scelte di questo o quel governo.
Come affermava San Guido Conforti il nostro unico programma elettorale è portare il vangelo a tutte le genti! Ed è un patto che risale a duemila anni fa, ancora credibile e attuabile.
Saremo forse ingenui o illusi, ma crediamo ancora che le persone oneste ci siano e che facciano solo meno rumore. Il loro lavoro è oscuro, non ha effetti speciali, riflettori e visibilità, ma si sente.
Se puntiamo lo sguardo dritto al Crocifisso, come faceva san Guido Conforti, non potremo essere distratti da nessun manifesto, ma solo trovare la forza per uscire dalla chiesa convinti che un altro mondo è possibile, che i valori vanno rispolverati e che i giovani hanno ancora bisogno di testimoni credibili. Buon ottobre missionario!
p. Marcello Storgato, sx.