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L’amicizia è la miglior medicina

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Padre Virginio si trova ancora all'Unità spinale dell'ospedale Niguarda di Milano, dove dovrà restare per altri mesi, a causa di una infezione localizzata nelle ossa del bacino. Deve quindi sottoporsi a un lungo ciclo di cure con un antibiotico mirato. La febbre è sparita, si sposta in carrozzina e ha ripreso la riabilitazione in palestra.

La risonanza magnetica ha escluso che l’infezione si sia estesa, causando danni ingenti, per fortuna. Lui, ovviamente, si presenta sempre con il suo bel sorriso e, come potrete vedere dalle foto, è anche più pimpante, nonostante tutto...

Come sempre, chiedo ai missionari e alle persone amiche di stargli vicino attraverso la preghiera, ma anche fisicamente, come e quando possono. Vi ringrazio sempre per l'amicizia che ci dimostrate: serve anche a noi per affrontare questo cammino e andare avanti, perché il percorso è ancora lungo.


Il messaggio di p. Virginio

Carissimi, vi ringrazio innanzitutto per le vostre preghiere e per la vostra vicinanza. So che mi volete bene e anche io ve ne voglio tanto. Vi assicuro anche la mia vicinanza e la preghiera.

Un abbraccio forte a tutti e tanti auguri per un santo Natale!                                                                      

p. Virginio Simoncelli, sx


Martedì 10 novembre, con p. Franco Sana sono andato a trovare p. Virginio. Era quasi mezzogiorno e l’abbiamo trovato in palestra, con altri ricoverati e gli istruttori. Ci siamo riconosciuti a distanza con il cenno delle mani. L’esercizio era quello di alzare il braccio destro portando la mano sulla testa. Uscito dalla palestra, ci siamo salutati: “È la prima volta che riesco a toccarmi la testa; sono proprio contento!”.

Anche noi siamo stati contenti di vederlo in palestra, muoversi con una certa disinvoltura. Nel frattempo, sono arrivati anche la sorella Anita e lo zio p. Giulio, missionario in Africa. Insieme siamo saliti fino in stanza e ci siamo raccontati tanti ricordi e notizie…

Gli ho portato il poster con papa Francesco, che domanda: “Ciao! Come va la gioia a casa tua?”. Anita l’ha subito appeso sull’anta dell’armadio, visibile a tutti: ospiti, infermieri e ricoverati. Da come l’abbiamo trovato, siamo certi che p. Virginio a quella domanda risponde sempre: “La mia gioia è alta! E la vostra?”.

Auguri e grazie, p. Virginio.

p. Marcello Storgato, sx.



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