Giacomo Martina: un professore amico
Ho appreso della morte del gesuita p. Giacomo Martina, nostro insegnante di storia negli anni del liceo classico al Pontificio collegio Leoniano di Anagni (FR). In preghiera, mi sono unito spiritualmente a tutti coloro che l'hanno conosciuto e apprezzato come insegnante e amico.
Padre Martina non solo insegnava bene, perché amava la storia e la chiesa, ma ci introduceva nella visione ecclesiale dei popoli, delle situazioni umane e sociali, delle culture delle diverse epoche storiche. Per questo, integrava spesso i testi scolastici con sue sintesi del tutto originali. Era sua profonda convinzione - e ce la insegnava - che la storia non è fatta solo di date e luoghi, di personaggi potenti e di memorabili vicende, ma anche dalla gente del popolo, che in ogni modo viene coinvolta nel bene e nel male, e che spesso è motore di rinnovamento.
Da questa visione, credo, ho ricevuto un apporto importante anche per la vocazione missionaria, che mi ha portato alla scelta di entrare nella famiglia dei saveriani, nel 1963 (assieme a Mario Celli, Adolfo Codini, Angelo Trinca).
Padre Giacomo Martina, morto a Roma il 6 febbraio 2012 all'età di 88 anni, è stato il massimo studioso di papa Pio IX e grande conoscitore della storia della chiesa.
In un'intervista rilasciata nel 1999, affermava la sua profonda convinzione: "La storia c'insegna a non essere troppo pessimisti, a non illuderci di ottenere cambiamenti sensazionali, ma ad avere fiducia. Come abbiamo superato tante difficoltà nel passato, così le supereremo anche nel futuro. Con pazienza, con gradualità, con una visione aperta ai tempi lunghi. Un cambiamento non si verifica mai dall'oggi al domani".