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Incontrare: Il Signore non è complicato!

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Sono appena rientrato a Kinshasa (Congo), dopo alcuni mesi in Italia, ma ho l'impressione di non essere mai partito da qui: il tempo di disfare le valigie, mettere salame, prosciutto e parmiggiano (preziosissimi!) nel frigo, e sono stato subito «assorbito» dalla vita missionaria, dagli incontri e dai racconti di tante cose successe in questi ultimi mesi.

Ci siamo preparati al Natale con il ritiro spirituale e le confessioni. Per tre giorni la chiesa si è riempita, anche se molti cristiani hanno dovuto fare lunghi tratti di strada con l'acqua fino alle ginocchia.

Dio ce l'ha messa tutta

Abbiamo avuto tra noi un salesiano congolese che ha parlato con una semplicità sconcertante della fede e della speranza. Molti hanno manifestato la loro gioia: chi diceva che da dieci anni non si confessava; altri che hanno fatto pace tornando a casa; altri che hanno ritrovato un po' più di coraggio...

Davvero il Signore non è complicato. A volte mi viene il dubbio che a complicarlo siamo noi. Eppure lui c'è l'ha messa tutta per non essere difficile: ha scelto come madre una giovane che, con uno slancio di fiducia, con semplicità e senza calcolo, aiutata forse dalla spontaneità della sua età, ha accettato l'impossibile; ha scelto un giovane papà, Giuseppe il giusto, che ha lasciato fare a Dio e si è fidato dell'angelo, come dice il vangelo, o semplicemente si è fidato di Maria.

E stato riconosciuto dai pastori, dai vecchi Simeone e Anna, dai magi, dagli stranieri in cerca di verità. In una parola, è stato accolto dalle persone semplici, quelle che hanno capito che Dio c'è e bisogna dargli fiducia. Gli incontri di questi giorni sono stati un continuo invito alla fiducia e alla speranza.

La storia della giovane Lucia

Appena arrivato, ho ricevuto la visita di Lucia, una ragazza di 17 anni, che abitava nella nostra missione e che stiamo aiutando per affrontare le spese scolastiche. Lucia non sa chi siano i suoi genitori. È stata raccolta quando ancora era piccolina da una donna che guadagna qualche soldo vendendo sacchetti d'acqua lungo le strade di Kinshasa.

Donna e bambina abitavano in una tendopoli qui vicino, ma le imprese dei lavori pubblici le hanno costrette a spostarsi in un'altra tendopoli, distante parecchi chilometri dalla scuola che Lucia frequenta. La donna non riesce ogni giorno a vendere una quantità sufficente d'acqua per pagare a Lucia il trasporto; succede spesso che il viaggio di andata o di ritorno lo debba fare a piedi.

Qualche anno fa Lucia ha perso un occhio e da allora soffre spesso forti dolori. Da noi missionari si presenta sempre ordinata, camicetta e scarpe pulite, nonostante le strade infangate, e soprattutto sorridente e positiva. Mentre mi racconta le sue ultime disavventure, mi guarda triste. Forse pensando alla sua situazione disperata, dice: "È vero che anche Gesù ha sofferto per i nostri peccati". Poi torna a sorridere e aggiunge: "Spero non ce ne siano ancora tanti da scontare".

Assieme a padre Musafiri (saveriano congolese nuovo arrivato) chiamo suor Fideline, che è chirurgo nel nostro ambulatorio. Ci informa che c'è qualcuno che può prendere a carico Lucia, per i suoi problemi agli occhi. Che bella notizia! Si va avanti...

Aspettando la luce del mattino

Come quella di Lucia, ci sono tante storie di gente che, con pochissimo e tante difficoltà, vive con semplicità e fiducia. Qui si dice, "ata butu eyindi, ntongo etani", che significa, "anche se la notte è scura, il mattino arriverà". Sono tante le realtà che, qui come ovunque, aspettano la luce del mattino.

Per il resto, continuiamo a fare quello che possiamo. Come al solito, con il contributo dei cristiani, la Caritas ha cercato di aiutare i più poveri; i nostri orfanelli hanno ricevuto il vestitino nuovo; gli amici delle prigioni hanno visitato i carcerati... E le Messe, con i canti e le danze e con il battesimo dei bambini, ci hanno aiutato a celebrare la nostra fede e la nostra speranza. Per le strade del quartiere, sulla mitica carretta della missione, è passato anche babbo Natale, con giochi, danze e qualche bon-bon per i bambini... Anche qui ci si diverte. Ricordiamoci a vicenda nella preghiera.



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