In ricordo di fratel Mariano Masolo
Fratel Mariano era nato a Vicenza il 29 giugno 1930, da Odila Bordignon e Luciano Masolo. Ho conosciuto mamma Odila. E più volte mi sono domandato se fosse lei ad aver fatto sorgere la vocazione missionaria nei figli, o i figli a trasmettere a lei il loro zelo per le missioni.
Tra i primi arrivati in Congo
Mariano era entrato nella casa saveriana di Vicenza a dodici anni, nel 1942, dove rettore era ancora il servo di Dio p. Pietro Uccelli. Dopo l'anno di noviziato nel 1948, era diventato saveriano l'anno seguente professando i voti religiosi. E qui, una sorpresa: già due anni dopo, aveva chiesto di essere mandato presto in missione. Come preparazione, vorrebbe frequentare un corso di medicina pratica.
Dopo la professione perpetua, avvenuta il 12 settembre 1958, c'è subito la destinazione alla missione: Congo - Zaire, dove i saveriani si sono recati proprio nel 1958. Padre Danilo Catarzi, poi vescovo di Uvira, vi era giunto il 17 ottobre, insieme a padre Pansa. Era seguito un altro gruppo di quattro saveriani, il 28 ottobre. La terza spedizione era giunta il 1° dicembre dello stesso anno, ed era composta di cinque missionari, tra cui fratel Mariano Masolo.
La prigionia e la liberazione
L'indipendenza del paese, il 30 giugno 1960, è accompagnata da episodi di violenza contro gli stranieri, non esclusi i missionari. Nel 1964 la rivoluzione mulelista semina stragi e rovine dappertutto. I missionari di Uvira, tra cui fratel Mariano, sono fatti prigionieri e solo il 7 ottobre 1964, dopo alcuni mesi di prigionia, sono finalmente liberati.
Nel 1966 fratel Masolo e i saveriani liberati dalla prigionia sono ancora in Italia. Fratel Mariano è a Vicenza, a Villa S. Carlo, per un corso di esercizi spirituali. Scrive al superiore generale, ricordando gli avvenimenti: «Forse alcuni si meravigliarono per il nostro ritorno e ci disapprovarono; ma i fatti si svolsero così repentinamente che non è stato possibile reagire. In quell'aeromobile che ci portava via, padre Vagni piangeva, padre Sartori sospirava e io, che ho un cuore duro, sentivo uno stringimento a lasciare tanta gente e opere che ci erano costate tante cure e che avevamo difeso giorno per giorno con i denti, negli ultimi mesi...».
Laborioso e di poche parole
Fratel Mariano parte poco dopo per tornare in Zaire e riprendere le sue attività: come economo in varie missioni, incaricato delle costruzioni e dell'officina. È anche stato consigliere regionale. Nel 1983 era stato richiamato in Italia con l'incarico di "procuratore" a Parma, l'ufficio che provvede a spedire alle missioni saveriane materiali utili per le varie situazioni.
Dal 1995 fr. Mariano era vissuto nella nostra comunità di Vicenza, occupandosi anche degli animali "domestici": oche e anatre, galline e conigli... Nelle ultime settimane era stato trasferito a Parma, dove si è spento il 21 gennaio 2013.
Fratel Mariano resta nel nostro ricordo come un fratello di poche parole, umile, laborioso e servizievole, uomo di preghiera, che ha amato e servito la congregazione e che ha dato tutto se stesso per la salvezza delle anime.