In Amazzonia è sempre Natale
Quest'estate mi trovavo a casa dopo altri cinque anni trascorsi come missionario in Amazzonia. Ho notato una cosa: in Italia non ci sono bambini, o sono pochissimi! Tanta gente in Brasile, si sa, è povera e fatica tutti i giorni nelle coltivazioni di manioca e riso, che sono l'unica fonte di alimentazione, assieme al pesce dei grandi fiumi brasiliani. Ma uno degli aspetti che più stupisce in terra brasiliana, calda e bellissima, è la presenza costante e allegra di sciami di bambini che corrono ovunque.
Ce n'è per tutti, anche i cani
Solo tre volte l'anno noi missionari riusciamo a visitare le nostre comunità cristiane, a causa delle grandi distanze. Quando il missionario arriva in una comunità tutti sono in festa. Lasciano i loro campi di manioca e vengono alla piccola chiesa per partecipare al giorno della vita comunitaria.
Dopo la celebrazione, fatta con calma e ben partecipata da tutti, ci ritroviamo per la refezione comunitaria: tutti seduti in terra con il proprio piatto di plastica, a consumare fagioli e riso mescolati con la farina di manioca. Ecco allora che anche i cagnolini si avvicinano al piatto dei bambini; anche loro approfittano per dare qualche... leccatina nello stesso piatto: ce n'è per tutti.
Il presepio coinvolgente...
Non c'è comunità che non prepari il suo piccolo presepio. Una cosa molto graziosa! Alcune foglie della palma d'açaí intrecciate, un po' di segatura e tante statuette, le più disparate, che trovano in casa e che tutti portano. Con il presepio queste statuette non hanno nulla a che fare, ma per loro sono molto importanti perché rappresentano la vita di tutti i giorni.
Le statuette sono fatte proprio dalla gente con il legno morbido di miritì, che si lascia scolpire facilmente. Non so dire se sono artistiche, ma certamente sono bellissime! E i bambini sono lì accovacciati davanti, a sgranare gli occhi per la meraviglia. Però la neve non c'è!
... senza "al freddo e al gelo"
In Amazzonia non cantiamo, "Tu scendi dalle stelle... e vieni al freddo e al gelo". Non lo cantiamo perché in questa terra, con i suoi 35 gradi perenni, sarebbe un canto... stonato. Ma intoniamo i nostri canti che parlano di speranza, di voglia di lottare, di migliorare la nostra condizione sociale. Sì, perché il Bambino Gesù è nato anche per noi.
L'açaí, più di un frutto
L'açaí fa parte della cultura alimentare del Pará. È un frutto ricco di carboidrati, proteine, ferro e vitamine. Grazie al gradevole sapore e all'alto valore nutritivo, è diventato una vera mania in tutto il Brasile, soprattutto tra gli sportivi e i fautori di un'alimentazione sana ed equilibrata. Sta diventando popolare anche in Italia.
L'açaí è il piccolo frutto della palma che cresce lungo i fiumi nel Santarem e Marajó. Può raggiungere trenta metri di altezza e fruttifica copiosamente durante tutto l'anno. I grappoli maturi vengono staccati dalla palma e i frutti lavati, sbucciati, snocciolati e schiacciati, sono confezionati in buste pronte per l'uso. La polpa bollita e mescolata a farina di manioca, diventano una specie di purè che viene servito come contorno a piatti di pesce. Con il nocciolo si produce una bevanda fermentata oppure, essiccato, è usato in bigiotteria. Provare per credere!