Il pellegrinaggio annuale
Sabato 17 maggio abbiamo chiuso l’anno missionario con il pellegrinaggio che quest’anno ci ha visti a Fonni, un bellissimo paese ai piedi del Gennargentu. Eravamo in cento, tra cui quattro saveriani: p. Giuseppe Marzarotto, p. Luigi Caria, p. Virginio Simoncelli e p. Pinuccio Ibba. Ci siamo recati in pullman fino all’entrata del paese. Da lì è partito il pellegrinaggio verso la basilica del 1600, dedicata alla SS.ma Trinità, ma che al suo interno ha una navata laterale del 1700 dedicata a Nostra Signora Regina dei martiri.
Martirio è ''testimonianza''
Siamo partiti dai pullman con le bandiere dei popoli e siamo arrivati pregando fino al piazzale del santuario, dove tutto il gruppo ha pregato con un foglietto preparato allo scopo: “E noi abbiamo creduto all’amore”. Nella preghiera abbiamo sottolineato che martirio vuol dire “testimonianza” di un incontro con Cristo, che ci ha afferrato e coinvolto. È la testimonianza della luce di Cristo che ha fatto irruzione nella nostra vita e che abbiamo deciso di accogliere, amare e seguire.
Dopo la preghiera all’esterno della chiesa, cantando, ci siamo recati in chiesa dove abbiamo celebrato l’Eucarestia.
Abbiamo ringraziato il Signore Gesù per quest’anno missionario passato insieme e abbiamo ringraziato le delegate missionarie per il lavoro svolto a beneficio della missione.
Gesù ci accompagna
Abbiamo ricordato che il martirio continua anche oggi nelle nostre vite e nelle nostre case e in tante parti del mondo, dove si soffre e si muore per la fede in Gesù Cristo.
Sul libretto, nella pagina finale, c’era la fotografia di una delle ragazze rapite in Nigeria.
La presenza di Cristo ci ricorda che non siamo soli nel nostro martirio quotidiano: Gesù ci accompagna sempre con la mitezza, la costanza e la pace.
Dopo la visita al santuario siamo andati in un agriturismo della zona e abbiamo concluso il nostro pellegrinaggio con un buon pranzetto sardo e la visita al parco con daini e cervi. Stanchi, ma contenti, siamo tornati alla base.