Il Natale di chi vuole volare sempre più in alto
Noi missionari abbiamo il privilegio di testimoniare che lo stesso vangelo è vissuto in modo diverso, secondo le sensibilità culturali e le tradizioni dei popoli. Così Gesù si rivela come Salvatore universale e la chiesa si arricchisce nella sua esperienza cattolica. In queste pagine pubblichiamo alcuni racconti dell'unico evento del Natale di Cristo, vissuto ed espresso nelle varie tradizioni d'Africa, America latina e Asia.
Ad annunciare la nascita del Re dei re e "la pace in terra agli uomini di buona volontà" non ci sono gli angeli, ma le piume di pappagallo, che fanno da sfondo a Gesù. Sono le piume del Krôkrôtire - lo splendido ornamento usato nelle grandi feste kayapó. Le piume esprimono il profondo e insaziabile desiderio dei kayapó di volare: volare sempre più in alto, per vincere le forze della natura, per conoscere sempre di più i misteri della vita e del futuro; in definitiva, per conoscere Dio stesso.
Il sorriso del Bimbo Kayapó dice tutto l'ottimismo, la fiducia nel progetto di Dio sul mondo, sull'umanità intera e su ciascuno di noi. La Mamma kayapó guarda con serenità e fiducia al Frutto del suo amore e della sua fedeltà a Dio, rinnovando il "sì" già detto al messaggero divino.
Manca la stella di Natale, che annuncia ai vicini e ai lontani la bella notizia che Gesù è nato. Penso che quella stella siamo noi, ciascuno di noi. Tocca a noi annunciare che in cielo c'è una stella unica e irripetibile, apparsa già da due mila anni. Tocca a noi annunciare Gesù, che è la nostra vita e felicità piena per sempre!
Così è il Natale visto dagli occhi e sentito dal cuore Kayapó.
Auguri, dunque, anche a voi tutti: di volare sempre più in alto, per conoscere meglio la terra e il suo Creatore!
p. Renato Trevisan, sx. Centro Kayapó, Redencao, Amazzonia.