Il gabbiano… indicatore, Per vivere il domani pieni di speranza
La sera dell'elezione di papa Francesco, mentre i cardinali portavano a compimento il loro compito, un gabbiano sostava tranquillo sul comignolo della cappella Sistina. Se la gente avesse potuto, avrebbe sostituito quel volatile dagli strilli rauchi, con una bella colomba bianca, simbolo di purezza e di pace.
Alla fine, quel gabbiano potrebbe risultare un segnale indicatore per tutta la gente che attende, pur in modi diversi, la fine del momento che stiamo vivendo con sconcerto, rabbia, rassegnazione e paura.
Dal comignolo della Sistina
Mi è capitato di leggere una descrizione di questo volatile. "Il gabbiano vola sul mare e sulla terraferma, in solitudine o in grandi stormi; si ciba di pesce fresco appena catturato o di resti rinvenuti nelle discariche di immondizie; resta indipendente e libero, pur vivendo a stretto contatto con l'uomo e non mostrando timore nei suoi confronti.
Il gabbiano è un grande esempio di utilizzo delle proprie risorse: nelle scorribande aeree, coglie il piacere della libertà e la gioia del movimento, senza dimenticare il senso pratico, che lo fa tornare a terra a becchettare qua e là come un animale da cortile. I gabbiani non sono colombe: faticano a cercare e a trovare le vie di ciò che è meglio, talora dovendosi arrendere a ciò che è possibile".
Le nostre tante paure
Chi non sente oggi il bisogno di metter fine a un tempo difficile come quello attuale? Per anni siamo stati spaventati dal terrorismo, poi dalle "missioni militari" all'estero e dagli immigrati... Ora è la crisi economica a spaventarci. Mons. Camara sentenziava a suo tempo che la povertà rende gretta la testa delle persone.
La povertà spaventa perché può rendere grette le persone. Ma può esser vero anche il contrario, nel senso che la povertà porta la gente a riappropriarsi dei valori e delle energie rimaste profonde in noi e dei legami di solidarietà con gli altri, perché nessuno si senta solo. Il cardinale Angelo Comastri ha rivelato le prime parole pronunziate dal nuovo Papa: "Sono un peccatore, accetto nella sofferenza".
Se alziamo lo sguardo...
Cari amici, se anche noi alziamo lo sguardo, il gabbiano indicatore della cappella Sistina mette in movimento il sentimento. Ci induce a mettere le mani sul petto per cercare l'energia rimasta nel nostro intimo; risveglia in noi la profonda libertà spirituale della fede missionaria, che da duemila anni sostiene la chiesa in tutte le sfide e le prove.
Così, i propositi dell'anno della fede trovano compimento nel rincorrersi degli avvenimenti di questi giorni.