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Il ''di più'' che fa la differenza, Scuola professionale per i poveri

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Lo scorso anno per il mese di maggio abbiamo parlato della Madonna, visibilmente presente nella chiesa dei saveriani a San Pietro in Vincoli con una statua. Quest'anno vi dimostriamo come, grazie alla Madonna, il giovane saveriano romagnolo fr. Mantellini possa lavorare con molto frutto, predicando il vangelo attraverso le opere nel lontano Bangladesh.

E grazie alla Madonna, p. Sgarbossa, reduce da Messico e Stati Uniti, dove ha formato decine di missionari, riesce a esercitare il suo carisma anche con "materiale diverso" che la Romagna mette a sua disposizione.

Infine, siamo contenti che la nostra casa, anche se immersa nella campagna, sia sempre a disposizione per vari incontri, in collaborazione con le parrocchie. 

  • p. Agostino Clementini, sx.

La "Scuola tecnica Boyra" di Khulna ha iniziato ufficialmente i suoi corsi in campo tecnico professionale nel 1975. La motivazione principale era aiutare i giovani più poveri, spesso costretti alle occupazioni più umili e quindi ritenuti senza valore nel contesto socio culturale del Bangladesh. La scuola poteva porli all'attenzione della società attraverso una professionalità adeguata alle richieste di lavoro. Naturalmente il pensiero è andato anche ai cristiani che, in quanto minoranza, non avevano grandi opportunità per emergere.

Insegnare un mestiere

Nella scuola organizziamo tre corsi principali per motoristica, macchine utensili ed elettricità della durata di due anni, e un corso di un anno per saldatura. Alla fine, rilasciamo un certificato professionale. Lavoro nella scuola dal 2003 e sto notando una lieve inversione di tendenza che spinge i ragazzi, anche pre-universitari, a frequentare la nostra scuola con la prospettiva di un impiego sicuro, che l'università non sempre garantisce.

Anche nella capitale Dhaka, varie aziende con cui la nostra scuola è in contatto per l'avviamento al lavoro dei nostri diplomati, richiedono giovani con un livello di studio più alto di prima. Purtroppo è difficile trovarne con una preparazione professionale adeguata.

Quest'anno abbiamo aperto l'anno scolastico con 68 iscritti comprendenti il primo anno (35), il secondo (8) e il corso introduttivo per i più i giovani (25). Per il primo e secondo anno è richiesto un livello di studio equivalente alla terza media italiana, mentre per il corso introduttivo si richiede la quinta elementare.

La testimonianza cristiana

Le motivazioni che spingono me e p. Antonio Fogliani a portare avanti e a migliorare la scuola tecnica sono sempre le stesse: fornire ai ragazzi poveri una preparazione professionale adeguata alle richieste del mondo del lavoro in Bangladesh. L'obiettivo è permettere loro di guadagnare un salario giusto e sufficiente per poter costruirsi un futuro ed emergere nella scala sociale.

L'attività che p. Antonio ed io svolgiamo "per vocazione" porta con sé la testimonianza cristiana. Questa è la nostra grande speranza e missione. Il modo con cui si fa un lavoro, il modo di rapportarsi con le persone, la qualità stessa del risultato, del lavoro o dell'insegnamento, è quel "di più" che fa la differenza. Poi il Signore fa il resto.

Non solo nozioni

Uno degli sforzi maggiori è far capire ai ragazzi che ciò che studiano permetterà loro di lavorare e di vivere in modo autonomo. Più imparano, collegando l'insegnamento alla pratica e acquistando professionalità, meglio si troveranno quando usciranno dalla scuola. La realtà generale dell'istruzione in Bangladesh, dalle elementari in avanti, non è molto incoraggiante, perché non punta a far ragionare gli studenti ma a dare nozioni.

Un altro aspetto su cui insisto molto è mantenere i contatti con gli ex studenti, perché possano ricevere eventuali richieste di lavoro, e anche perché si crei fra i giovani un legame che continui anche dopo gli anni della scuola.



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