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Entrate nel circolo biblico, La lettura popolare in Amazzonia

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Padre Luigi, missionario in Amazzonia, è in Italia da fine maggio. Trascorrerà alcune settimane a Parma per cure mediche.

I punti di vista su un argomento o su un fatto possono essere diversi. Mi spiego: io leggo la Bibbia dal punto di vista di un siciliano che da più di trent'anni è in Amazzonia. Qui ho praticato in modo costante la "lettura popolare della Bibbia". Ma in che cosa consiste questa lettura popolare? Per la verità non l'ho imparata in seminario, ma direttamente con la gente, nelle comunità ecclesiali di base dove mi è stata concessa la grazia di partecipare in tutti questi anni. Voglio raccontarvi qualcosa a riguardo.

Prima di tutto, si tratta di una lettura. So bene che oggi in pochi hanno il piacere di leggere, specialmente tra i giovani. Figli e figlie della televisione, le nuove generazioni odiano i libri e adorano i video, i dvd, gli i-pod e tutte le moderne forme di audiovisivi, compresi i telefonini all'ultimo grido. Non ho niente in contrario. Però, la Bibbia è un libro, anzi una biblioteca di 73 libri, e volendo entrare nel mondo biblico bisogna avere il piacere di leggere e rileggere.

Il vangelo quotidiano di papà

Personalmente devo dire grazie al mio povero papà Paolo. È stato lui che fin da bambino mi ha trasmesso il piacere della lettura. Era un vecchio vangelo che alla sera, prima di recitare il rosario, leggeva a tutta la famiglia riunita. Era qualcosa di sacro: nessuno cenava senza prima aver ascoltato papà che leggeva una parabola o un miracolo del vangelo e aver recitato il santo rosario, con la litania in latino che mamma intonava solennemente... E tutti in ginocchio!

Altri tempi! In campagna, non c'era né radio né televisione; stavamo alla luce della lampada a petrolio (in dialetto siciliano si diceva "garsolio"). Quanta nostalgia di quelle scene serali! Adesso anche San Cataldo di Caltanissetta è tutta un'altra cosa!

In tutte le comunità in cui sono passato in questi anni di vita brasiliana, ho sempre avuto la gioia di partecipare a un "circolo biblico", con i vicini e le vicine di casa, una volta alla settimana o ogni quindici giorni, per leggere la Bibbia. In questi momenti, di solito in una casa siamo una decina di persone e la televisione è staccata. Così qualcuno, appassionato di telenovele, deve rinunciare alla puntata della sera. D'altronde la lettura è lettura, e bisogna stare attenti per capire quel che stiamo leggendo!

Il racconto dei giorni passati

Non c'è bisogno di essere professori per poter leggere la Bibbia. Papà aveva appena la seconda elementare, ma ci leggeva con competenza il vangelo, dopo una faticosa giornata di lavoro nei campi. Così, nel nostro circolo biblico tutti sono capaci di leggere il libro della vita. Per questo, all'inizio del nostro incontro, ognuno è invitato a rispondere alla domanda che Gesù fece ai due discepoli di Emmaus: "Cosa è successo in questi giorni passati?".

A turno, ciascuno racconta quel che ha nel cuore e nella mente (mi pare che il verbo "ricordare" significhi proprio "portare al cuore"). Nessuno può escludere le tristezze e rimanere solo con le gioie della vita! La vita con i suoi alti e bassi è la chiave per aprire il mondo della Bibbia. Naturalmente, non solo la vita personale, ma anche quella comunitaria e sociale.

L'aiuto dello Spirito Santo

Il terzo atto è la lettura orante. È abitudine della nostra gente pregare prima, durante e dopo la lettura della Bibbia. Infatti, noi non ci troviamo in una scuola biblica né a un corso biblico, ma in un "circolo biblico". Siamo cioè in uno spazio umano dove lo Spirito Santo - lo stesso che ha ispirato a scrivere i testi della Bibbia - ci aiuta a capirli e a interpretarli!

Così la Bibbia diventa familiare a tutti e poco a poco ci fortifica nel cammino di ogni giorno, dandoci serenità e speranza nel "combattimento" della vita, come si dice in dialetto siciliano.



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