Il coraggio di vivere in Brasile
Auguri fraterni dal Brasile - Dall'America latina, padre Mario invia saluti e auguri a tutti gli amici dei missionari saveriani e ci dà sue notizie.
Durante le feste, il ricordo e la nostalgia dei propri cari penta più forte. Per smorzare la nostalgia, ci ricordiamo a vicenda nella preghiera, ci scriviamo e scambiamo qualche notizia, insieme agli auguri.
Anche per noi missionari, che ci troviamo distanti migliaia di chilometri, è comodo inviare a tutti voi un saluto attraverso "Missionari Saveriani", che ogni mese entra nelle vostre famiglie portandovi notizie fresche dei missionari familiari e amici.
Il lavoro in collaborazione
Attualmente, mi trovo a Piracicaba, grande città nel sud del Brasile a circa 100 chilometri da San Paolo. Collaboro con p. Domenico Borrottti, responsabile della parrocchia "Imaculado Coraçao de Maria", una delle comunità più estese e popolate di tutta la zona.
Nella parrocchia ci sono venti comunità ecclesiali di base. Il lavoro pastorale non manca, ma gli impegni non pesano, perchè la gente collabora in molti settori: catechesi, liturgia, corsi biblici, solidarietà con i poveri, movimenti ecclesiali, costruzione di nuove chiese alla periferia della città. Infatti, è proprio in queste aree periferiche che, per la situazione di degrado e di povertà, si sviluppano violenze di ogni tipo: spaccio di droga, assalti a mano armata, prostituzione dei minorenni.
Per svolgere meglio le attività pastorali e per mantenere i collegamenti tra le varie comunità, facciamo molto uso di fogli di informazione e di animazione, fotocopiati e fatti circolare tra la gente. Avremmo bisogno di acquistare una fotocopiatrice più efficiente e speriamo anche nella vostra generosità.
L’appello del cardinale
Il cardinale di San Paolo, Claudio Hummes, ha rivolto alle autorità e alla popolazione un appello, proprio in occasione di violenti attacchi del crimine organizzato alle istituzioni, avvenuti recentemente. Ha scritto parole forti:
"La società non può vivere di paura e pentare ostaggio dei criminali. Dobbiamo continuare la vita di ogni giorno, ma nello stesso tempo dobbiamo lavorare per strappare alla radice le cause profonde che originano i metodi criminosi. E dobbiamo anche esigere dalle autorità le riforme necessarie. Dobbiamo essere più solidali con i poveri, combattendo la fame, la miseria e la marginalizzazione sociale. Sono fenomeni che costituiscono un’enorme ingiustizia e portano alcune persone a chiedere aiuto al mondo del crimine organizzato. Dobbiamo, infine, vivere e proporre con più chiarezza ed efficienza i valori morali e spirituali, senza i quali vengono pregiudicati i giovani, le famiglie e l’intera società".
Cari amici e amiche, anche nel nuovo anno continuiamo il nostro dialogo, la nostra preghiera a distanza, uniti nell’ideale missionario di costruire insieme il regno di Dio.