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Giappone: Betlemme, un presepe per la Pace

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Padre Claudio ha trascorso 15 anni in Giappone.

Il Giappone, non è un "paese cristiano", ma per Natale è tradizione addobbare negozi e strade con tante luci e alberi natalizi. Anche nelle case c'è sempre qualche segno natalizio. Ma è il party della vigilia ad essere al centro delle celebrazioni natalizie.

Il presepe vivente dei ragazzi con handicap

Era il Natale del 1998. In occasione del party natalizio, un istituto per ragazzi portatori di handicap mi invita a parlare ai ragazzi sul significato del Natale. Non erano ragazzi cristiani. Per la prima volta avrebbero sentito parlare di questo argomento e non sapevo come cavarmela. Nello stesso tempo, non volevo perdere l'occasione missionaria di parlare di Gesù a questi amici.

Dall'Italia mi arriva un dono inaspettato. Un amico mi aveva mandato alcune vecchie statuine del presepio. Mi ha fatto venire in mente un'idea e mi metto all'opera. Mando i ragazzi a cercare muschio, foglie autunnali, pezzi di legni, pietre ... E allestisco, nella sala da pranzo di questi amici, un bel presepio. Il giorno della festa, faccio radunare i ragazzi attorno al presepio. Dico loro di scegliere una delle statuine che erano attorno a Gesù Bambino, di toccarla, osservarla bene, vederne i movimenti ... Infine, li invito a rimettere ogni cosa al suo posto e domando: "Cosa vi piacerebbe offrire a Gesù, come i pastori del presepio?".

E' stata una scena sorprendente. Chi è andato a prendere un frutto, chi un dolcetto, chi un fiore ... per deporlo davanti alla capanna; chi ha intonato un canto imparato a scuola; uno ha portato addirittura il gattino; tutti approvavano battendo le mani. E' stato un Natale meraviglioso!

Mi ha. riportato a quel clima semplice e genuino della Notte Santa. Grazie a quel presepio, avevamo potuto improvvisare un vero presepio vivente.

I missionari hanno un debole per il presepio

Ai missionari il presepio piace molto. Tutte le chiese cattoliche espongono il presepio fin dai primi giorni dell'avvento. Di anno in anno, si cerca di migliorarne la qualità artistica, soprattutto con pezzi di artigianato provenienti dall'estero (quelli italiani sono i migliori!). Il presepio attira tanta gente e diventa un'occasione per parlare del Natale di Gesù.

I catechisti e i missionari, attraverso le immagini e i racconti che toccano il cuore e la fantasia degli uditori, fanno intuire e gustare il messaggio di questo grande evento cristiano.

Anche ai cristiani giapponesi piace preparare il presepio in casa. I genitori cercano di trovare un mini presepio per metterlo sul mobile d'ingresso e così renderlo visibile agli ospiti. Nelle case giapponesi è raro poter usufruire di uno spazio per un presepio come si deve; solo pochi possono permetterselo.

A volte gli amici dal Giappone mi scrivono e chiedono che mandi loro un piccolo presepe o qualche statuina natalizia.

"Legno d'ulivo di Betlemme"

Proprio ieri mi è capitato tra le mani un bel mini presepio, fatto con "legno d'ulivo di Betlemme". Guardando a quel presepio, ho pensato all'ulivo e al lavoro di tanti artigiani che lo modellano in statue ed oggetti. Ho pensato all'ulivo simbolo della pace. Molti abitanti di Betlemme, soprattutto cristiani, vivono di questo artigianato. A causa della violenza, da anni sono senza lavoro e vivono in situazioni precarie.

Ne ho comprati una dozzina. Ho pensato: saranno un bel regalo per le famiglie giapponesi. Nel pacco, insieme al presepio, ho messo un biglietto con il significato del Natale e dell'ulivo ed un cenno alla vita difficile degli artigiani di Betlemme (in giapponese naturalmente!). Come ringraziamento, ho chiesto loro di recitare la preghiera per la pace durante il loro "party natalizio".



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