Fraternità senza confini
In Africa, tutto è cosi diverso e contraddittorio. Eppure, ci accoglie sempre. A Goma, capoluogo del Nord Kivu, in Congo RD, il grigio delle nubi si unisce al nero del suolo di pietra lavica per la presenza del vulcano Nyragongo. Siamo in cinque: noi tre (Paolo, Angela ed io), laici saveriani, oltre a Raffaella e Maria Rita, mie sorelle, in rappresentanza di un’associazione di Parma “Con loro e per loro”. Nonostante la terra fertile e il sottosuolo ancora più ricco, la mancanza del cibo quotidiano rimane per la maggior parte dei suoi abitanti (circa mezzo milione) un grave problema. Quanti incontri in questi giorni, che ci fanno sentire a casa! Notiamo il rincaro dei prezzi, casette e piccoli negozi in legno incastonati tra le pietre della lava. Ci confortano alcuni punti di distribuzione dell’acqua e l’asfalto su un tratto di strada che conduce alla nostra casa. È vicina a quella dei padri, alla grande chiesa costruita con materiali locali (pietra lavica, mattoni in argilla, ferro) e ai locali dove si svolgono le mille attività della parrocchia con la generosa collaborazione di tanti laici. Tra questi ci sono i laici saveriani di Goma, che hanno iniziato il loro cammino di formazione. Sono circa 25. Ci siamo raccontati, abbiamo riflettuto insieme sull’adesione al nostro carisma, ci siamo confrontati su quanto insieme possiamo fare. È stata ribadita l’attenzione ai malati epilettici, una malattia molto diffusa legata a traumi legati all’insicurezza. La sensibilizzazione rimane allora un’opera di apostolato importante, che si affianca a quella della cura dei malati poveri, condotta dall’équipe del progetto Nyota (Stella). I laici italiani sostengono il costo dei medicinali, anche grazie alla vendita in Italia di oggetti di artigianato realizzati a Goma. Laici saveriani di Goma e italiani trovano, quindi, un comune campo di azione. Cercano di essere testimoni di fraternità senza confini e di crescere insieme, uniti nella preghiera (www.laicatosaveriano.it).