Elezione inaspettata: ''Eccomi!''
Era il giugno del 2007 e dovevo lasciare Bafoussam, la cittadina dove risiedevo con l'incarico di superiore dei 53 confratelli in Camerun e Ciad, per recarmi a Tavernerio (CO) e partecipare al capitolo generale.
Avevo chiuso l'ufficio, dopo aver riordinato la scrivania dei tanti "lavori in corso", dicendo a me stesso: "quando tornerò porterò a termine tutto". Ero quindi arrivato a Tavernerio con il pensiero e il cuore immersi nel mio lavoro in Africa.
Giunti i giorni delle votazioni, erano stati eletti p. Benzoni e p. Menegazzo, confermati come superiore generale e suo vice. Il 17 luglio, continuando il processo elettivo, ho sentito echeggiare il mio nome: "Padre Carlo, accetti?". Che confusione nella mia testa! Come in un turbine girovagavano nel pensiero i volti dei confratelli del Camerun e Ciad, le situazioni "in sospeso" che avevo lasciato, alcune anche problematiche. Annuii e sentii un applauso, trovandomi eletto "consigliere generale": un'altra tappa della mia vita missionaria.
Quanti dubbi in me: "Sarò capace? Come farò ad animare i confratelli di una famiglia missionaria di cui conosco solo una piccola parte?...". Mi venne in mente la frase del card. Pellegrino, arcivescovo di Torino: "Camminando, s'apre il cammino". Ovvero, bisogna fare un atto di fede. Lo stesso che avevo fatto 33 anni prima lasciando il lavoro in fabbrica per diventare saveriano, pronunciando poi i voti religiosi e assumendo gli impegni sacerdotali. Quanti "eccomi!". Un altro ancora, sulla scia dei precedenti, certamente il più difficile.
Tornai per poco tempo in Camerun per l'ordinazione sacerdotale del giovane camerunese p. Maurice, ma bisognava rientrare a Roma. Erano trascorsi 23 anni di vita missionaria in Camerun e Ciad e ora occorreva ricominciare.
Quante volte san Guido Conforti ha dovuto ricominciare... "L'uomo delle ripartenze", hanno detto di lui.