È bello essere compagne di viaggio della gente
Il grande cambiamento è avvenuto a livello di crescita di responsabilità. Vent’anni fa eravamo noi le responsabili in tutto. Ora, ogni settore del Centro ha le sue persone incaricate: c’è un medico responsabile delle cure e un consiglio direttivo per gli aspetti tecnici. Un Comitato medico parrocchiale, cui partecipano i capi comunità e anche una di noi, permette uno sguardo in più su attese e bisogni della popolazione.
C’è anche un comitato per la cassa mutua, che permette alle persone di dimezzare le spese sanitarie versando un contributo annuo di circa 5 dollari. Grazie agli aiuti ricevuti, abbiamo potuto pagare la mutua a molti poveri. Per le spese ordinarie, il Centro si sostiene con le entrate che vengono dagli ammalati.
Il nostro impegno è il coordinamento e continuiamo a formare le coscienze dei nostri collaboratori alla verità e al bene comune, a coltivare la competenza, a porre la persona malata al centro. Un rapporto di fiducia, fraternità e amicizia si è instaurato con il personale. È bello vedere la gioia di chi si sente amato, accolto, curato; vederli tornare con un galletto, uova o prodotti dei campi per dire grazie…
Sento il curare come una continuità della vita di Gesù: essere accanto a ciascuno con uno sguardo di misericordia, servizio e fraternità. Attraverso il corpo, si arriva a toccare la parte più profonda della persona. È bello farsi compagne di viaggio di questi fratelli e sorelle che sono in un cammino di sempre maggiore autonomia e responsabilità, con una presenza discreta, semplice, di carità, camminando insieme verso il regno di Dio, il vero obiettivo.