Devastante terremoto a Sumatra, I Saveriani ci aggiornano
Il terremoto del 30 settembre scorso, che ha colpito l'isola di Sumatra centro-occidentale (Padang), è stato devastante sia per la perdita di vite umane (migliaia) sia per il crollo di edifici (case, strade e ponti). Una cosa mai vista prima in Indonesia!
I saveriani che lavorano sul posto continuano a tenerci informati. Tra loro ci sono anche tre friulani: p. Franco Qualizza, p. Silvano Zulian e p. Rodolfo Ciroi. Tutti sono impegnati nella fase di ricostruzione, che richiederà anni e sarà dura. Man mano che i giorni passano, avvertono la gravità di ciò che è successo.
Dalle loro brevi testimonianze possiamo immaginare le necessità e le urgenze inderogabili per la "rinascita" della popolazione. Forse noi possiamo contribuire, anche con poco, alla loro ripresa. Tutti gli aiuti che ci perverranno saranno devoluti ai saveriani friulani in Indonesia, che li utilizzeranno secondo il "progetto diocesano". Il Signore vi ricompensi abbondantemente.
Padre Franco Qualizza: "rimboccarsi le maniche..."
Il complesso della nostra parrocchia ha retto abbastanza bene. Il danno maggiore l'ha subito il campanile, che dovrà essere demolito. La chiesa e la casa parrocchiale, ancora agibili provvidenzialmente, si sono trasformati in un centro d'accoglienza per volontari e di raccolta e distribuzione dei beni di primo soccorso per la gente. Oltre a seppellire i morti e curare i feriti, abbiamo contribuito alla consegna di riso e cibo, coperte, teloni e tende.
Stiamo ora preparando una seconda distribuzione generale di alimenti e di utensili di prima necessità per le famiglie. Attraverso i leader delle piccole comunità cristiane nei quartieri della città e nei villaggi della parrocchia (che si estende fino al Pariamàn, epicentro del sisma, a 70 chilometri da Padang), abbiamo raccolto i primi dati sulle case danneggiate: 58 case crollate o danneggiate gravemente; 106 quelle ancora riparabili; 217 le case lievemente danneggiate.
Naturalmente questi dati riguardano solo le case dei cristiani della parrocchia! La situazione delle altre due parrocchie di Padang non è migliore. Riguardo ai danni generali, i dati pubblicati dal governo locale sono incompleti. Gli aiuti stanno arrivando e non sono pochi. Tuttavia, sperare che i cristiani possano accedere a un'equa distribuzione è utopistico. Perciò si tratta di rimboccarci le maniche e... "aiutati che il ciel t'aiuta!".
Padre Rodolfo Ciroi: "una profonda tristezza..."
Fortunatamente noi missionari, preti e religiose siamo salvi, ma le opere costruite in oltre cent'anni sono state rase al suolo o sono irrecuperabili. I danni, dopo una prima analisi, sono immensi.
Da ciò che ha scritto il vescovo di Padang, mons. Martinus Situmorang, possiamo capire le sofferenze e i bisogni. "Da un primo sguardo posso trarre alcune conclusioni. Vedendo case vecchie e nuove distrutte, sentivo una profonda tristezza nel cuore. Molti cercavano tra le macerie delle loro case di recuperare il possibile. Qua e là c'erano i punti di soccorso e cucine generali, allestite per fornire un po' di cibo ai senza-tetto.
Anche tra i cattolici ci sono stati molti morti, tanto che più volte è stato fatto il funerale con fosse comuni. La situazione non permetteva diversamente. L'ospedale cattolico "Yos Sudarso", anche se quasi totalmente disastrato, ha messo a disposizione le tende e una sala operatoria, fortunatamente ancora in buone condizioni. I due ospedali più grandi della città sono completamente distrutti! Anche la sede centrale dei missionari saveriani ha avuto gravi danni.
Superato il primo momento d'emergenza ci sarà bisogno di un gruppo di esperti per vedere cosa si dovrà ricostruire e cosa si può riparare. Guardiamo al futuro con speranza, certi che non ci mancherà l'aiuto della Divina Provvidenza e la vostra solidarietà.
Un saluto e un grazie a tutti".
Si può contribuire sostenendo le famiglie povere che hanno perso tutto, perché possano provvedere al cibo e all'istruzione dei figli o partecipando alla costruzione delle abitazioni famigliari di chi non avrà un sussidio dallo Stato, per l'acquisto dei materiali necessari.