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Caro p. Filippo,
le scrivo per dire a lei, a Diego Piovani e ai collaboratori il mio grazie. Il giornale rinnovato a noi va molto bene. Sono contento, in particolare, di leggere qualche volta i racconti di p. Marcello Storgato. Sono piemontese, ma non avevo perso l’occasione, passando per Brescia, di venire a fargli visita. Bellissimo per me, che sono contadino, trovarlo nell’orto, per il quale aveva tanta cura quanta ne aveva per “MS”. Su suo invito avevo preso l’impegno di avvalermi della comunicazione via internet, ma sono ancora affezionato a carta e penna. Anche perché la terra mi chiede molto lavoro (e ho 75 anni) e perché temo che, in qualche misura, ci tolga in profondità ciò che ci dà in velocità. Però, ho il computer e una volta o l’altra troverò il tempo di farmelo insegnare. Vi saluto con affetto e gratitudineBeppe Marasso, Neive (CN)

 

Caro Beppe,
grazie per il suo sostegno e amicizia, verso p. Marcello e noi saveriani. Il contatto e il lavoro con la terra ci donano una certa profondità e ci rendono concreti e umili. Persone che sanno seminare e aspettare, senza la fretta di raccogliere i frutti. La società in cui viviamo ( “qui-tutto-subito”) sta forse perdendo questi valori. 

Pubblichiamo un passaggio dal libro di Pierantonio Zavatti (Mwira wani - Amico mio) dedicato al compianto p. Gino Foschi, saveriano forlivese, missionario in Congo RD. “Trovandomi con i giovani e i ragazzi della periferia di Bukavu e dei villaggi disseminati nel Kivu, mi viene spontanea questa considerazione… Quanti di loro, pur desiderosi di crescere e affermarsi, sono lasciati a se stessi! Costituiscono più del 50% della popolazione. Per tanti la presenza di un centro di formazione professionale, di aggregazione, di formazione cristiana, sull’esempio dell’oratorio San Luigi, sperimentato negli anni della mia adolescenza e gioventù, sarebbe una benedizione dal Cielo.

Ringrazio il Signore d’aver incontrato questo ambiente educativo, dove ho imparato a dare, a ricevere e a incontrare Dio con la scoperta progressiva del suo amore. Tutto questo in modo semplice, attraverso il gioco, gli incontri di formazione e catechesi, le attività comunitarie con momenti di preghiera, d’impegno, di svago. Grazie, Signore. Offri a tutti la capacità di diffondere il bello e il buono dello stare insieme, senza rinchiudersi nel proprio piccolo, ma sempre attenti agli altri vicini e lontani. Così, potremo lodarti, giovani e meno giovani, in cammino con tutti gli amici che sono già arrivati alla tua casa” (p. Gino Foschi).



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