Dal diario africano /2, La missione saveriana di Luvungi
di: I Coniugi Ferro.
Dal diario africano dei genitori di p. Oliviero un altro racconto del loro viaggio in Congo nel 1989.
Parliamo un po' della missione di Luvungi, situata nella savana. Cinquant'anni fa c'erano ancora gli elefanti, sterminati dai commercianti di avorio. La sede dei missionari si trova nella periferia del grande villaggio, composto da piccole casette e capanne. Siamo entrati in queste abitazioni. Bisogna dire che i nostri animali sono sistemati meglio!
Missionari, suore e aiutanti
La missione vera e propria si compone dell'abitazione per i missionari ed eventuali ospiti, della chiesa, della scuola catechistica, dell'ambulatorio diretto dalla suora italiana Ines, con l'ostetrica suor Maria, la maestra di cucito suor Bernadetta e altre suore zairesi.
Oltre al laboratorio di sartoria, c'è anche l'officina dove padre Giuseppe Crippa (deceduto il 26 ottobre 2009, ndr), abile meccanico, tiene la manutenzione delle quaranta Rover del comprensorio e insegna il mestiere ai giovani del posto. Non mancano l'orto e il frutteto, il pollaio e le gru coronate. Ci sono anche due cani: Elfo e Simba.
C'è il cuoco Gaston, che prepara eccellenti pasti e bevande e fa anche il pane. Manca il vino, che arriva dall'Italia quando vengono i parenti dei missionari. C'è anche Murega, che lava e stira e accudisce il pollaio. Nella missione è in costruzione un nuovo ambulatorio che comprende pronto soccorso, maternità e dieci letti per ricoveri.
Domenica 29 ottobre: Messe e rinfreschi
Santa Messa nella chiesa della missione, alle ore 7, con oltre duemila fedeli presenti. Entra dalla sacrestia la processione. In testa, la croce astile seguita da chierichetti, lettori, diaconi, padre Oliviero e un sacerdote zairese che concelebra. Il corteo fa il giro del tempio, alternando canti e danze, guidato da un'efficiente corale con vari tamburi, nacchere e pianola (marca don Luigi, che l'ha regalata).
Durante la funzione in lingua swahili, ci sono 40 battesimi. Dopo i segni, il celebrante irrora tre abbondanti ciotole d'acqua sul capo dei battezzandi: una per il Padre, una per il Figlio e una per lo Spirito Santo. Alle ore 10, giungiamo al campo dei militari zairesi a Luberizi, per un'altra Messa celebrata in lingua lingala. Presenti i comandanti del campo e i loro famigliari. Noi siamo seduti al loro fianco. Anche qui canti e danze. Tutto questo ci commuove.
Alle ore 11 siamo ospiti nella bella casa del comandante del reparto. Ci viene offerto un eccellente rinfresco, caratterizzato dai prodotti della terra africana e squisitamente cucinati dalla formosa padrona di casa. Alle ore 15 siamo invitati a un altro rinfresco. L'invito ci è stato rivolto dal presidente dei "chefs d'etablissement de la paroisse", i capi del consiglio parrocchiale. Gradevoli fresche bevande e specialità africane. Ringraziamo e ricambiamo l'invito in francese.
Lunedì 30 ottobre: il lavoro in sartoria
Si lavora nell'atelier sartoriale con le binti, le ragazze zairesi. Nella missione l'energia elettrica è ricavata dai pannelli solari e da generatori a nafta. L'acqua viene presa dal vicino fiume e, mediante pompa a motore, convogliata in grandi serbatoi.
C'è pure la radiofonia per comunicare tra le varie missioni per un raggio di 100 chilometri. Con la radio a pile si ricevono notizie dall'Europa, ma non quelle dell'Italia. Le notizie italiane si hanno alle ore 22, trasmesse da radio Svizzera. Arrivano però Il Corriere Valsesiano, Il Monte Rosa, L'Eco di Bergamo, L'Amico del Popolo di Udine, L'Eusebiano di Vercelli.
Il giorno dopo, martedì 31, il lavoro in sartoria prosegue...