È stato una fucina di riflessione e proposte il XXV Convegno missionario in Calabria, organizzato dalla Commissione missionaria regionale il 16 e 17 giugno, presso S. Irene (VV).
Ai saluti di mons. Luigi Renzo, vescovo della diocesi di Mileto-Nicotera e Tropea, segue don Paolo Martino, segretario CMR, il quale afferma che la chiesa deve rinnovarsi nel tempo. Mons. Giuseppe Fiorini Morosini, presidente CMR, interviene sul tema “I giovani, soggetti e protagonisti dell’annuncio”. Bisogna “superare la religione convenzionale dei culti popolari e delle devozioni, per essere chiesa in uscita”, che testimonia la coerenza evangelica in tutti gli ambiti della vita. I giovani, speranza per il futuro, vanno ascoltati e resi corresponsabili per l’entusiasmo, la creatività e la capacità di rischiare che li contraddistingue.
Il coraggio di cominciare tutto da capo
Oggi in famiglia si è interrotta la trasmissione della fede a differenza del passato, sostiene p. Ernesto Della Corte, biblista alla Pontificia Facoltà dell’Italia meridionale. “Il centro è fuori di noi; abbiamo bisogno di un altro per vedere dietro la nostra testa ed è la relazione con l’altro che mi fa comprendere la bellezza della mia alterità. Bisogna uscire dalla nostra chiusura… Come possiamo essere missionari se non siamo comunità con un corpo solo e un’anima sola fra noi? Inoltre, occorre il coraggio di cambiare attraverso il pensare, il sentire e l’agire coniugati insieme. Consacrati e laici spesso annunciamo, ma non viviamo lo stile evangelico. È necessario un cammino di conversione interiore per riflettere su cosa o chi stiamo trasmettendo nella fede.
Il relatore sollecita i presenti: “Vogliamo avere il coraggio di cominciare tutto da capo con registri nuovi? Il bruco, solo rompendo la crisalide, diventa una farfalla, diversamente rimarrà tale”.
Testimoni e racconti
Alessandro Zappalà coordina la Tavola Rotonda. Tra i testimoni oltre a p. Antonio Di Liso, significativa la presenza di don Stephen Achilihu che, a Catanzaro, offre un punto di vista diverso, essendo stato inviato in missione come fidei donum dalla Nigeria in Italia. Fabio Cento e Giulia Ceccarelli, giovane coppia in missione, riferiscono l’urgenza, al loro rientro, di raccontare e adottare nuovi stili di vita, più consapevoli e solidali.
P. Jairo Alberto Franco Uribe, colombiano alla sua prima missione in Kenya, è rettore della casa per seminaristi, voluta accanto alla baraccopoli di Nairobi. Uno dei principi del suo seminario è ascoltare e stare accanto agli ultimi. Al suo arrivo un incidente lo ha immobilizzato impedendogli di realizzare i progetti prefissati; ma proprio allora ha scoperto la fede degli uomini africani e ha vissuto il tempo più intenso di missione.
Alcune proposte concrete
Giovanni Rocca, segretario nazionale Missio Giovani, sostiene che occorre la testimonianza cristiana. In effetti, dai laboratori è emersa la necessità di una chiesa più aperta al territorio, non chiusa in se stessa, in ascolto delle esigenze dei giovani, attualmente distaccati.
Tra le proposte da presentare al Sinodo 2018: cura della Parola (Lectio), ammodernamento dei seminari, apertura per i seminaristi al territorio e ai luoghi della sofferenza, consentire l’accesso allo studio per le donne consacrate e laiche, presbiteri meno imprenditori e più pastori dediti all’ascolto della propria comunità.
A conclusione mons. Morosini invita alla speranza e all’operosità. Comunica l’organizzazione in data da definirsi del I Convegno missionario giovanile e la sua approvazione a progetti di viaggi missionari dei giovani in collaborazione con la Cei, le università, i missionari saveriani, comboniani e gli altri ordini religiosi.
