Conforti, vescovo dei poveri contadini
Mentre vive nella casa madre in Viale S. Martino, 8 a Parma, mons. Conforti scrive le "Costituzioni" per i suoi missionari e le manda in Vaticano, che le approva subito, con sorpresa dello stesso autore. La "Pia Società di San Francesco Saverio per le missioni estere" diviene di diritto pontificio (4 marzo 1906)È certamente un segno della stima e della fiducia che Propaganda Fide nutre nei confronti del Conforti.
Dopo breve tempo, anche se i saveriani missionari in Cina sono solo 7 e giovani in età, Roma affida loro il grande territorio di Honan Occidentale, smembrato dal territorio affidato ai missionari del Pime di Milano. Il giovane p. Luigi Calza, a soli 27 anni, è nominato "prefetto apostolico".
Vescovo ausiliare a Parma
D'estate mons. Conforti si reca nel Trentino o nel Vicentino (Recoaro Terme) o sull'Appennino Parmense per curare i polmoni... Egli vive felicemente con i suoi giovani, curandone la formazione missionaria. Ma il 16 settembre 1907 arriva una lettera di papa Pio X: "Caro Conforti, ti chiedo una carità: il vescovo di Parma ha bisogno di aiuto; spero che tu mi dica, «Eccomi, manda me!». Tuo, Papa Pio X".
Conforti risponde al papa: "Santità, mi costa molto, ma eccomi a fare ciò che mi chiedi...". Così, il 24 settembre 1907, Conforti è nominato vescovo ausiliare di Parma, con diritto di successione a mons. Magani. Purtroppo, il 12 dicembre di quell'anno mons. Magani muore, e Conforti deve prendere il suo posto.
Al Conforti non resta che una forte convinzione: "Sarò vescovo a Parma, ma missionario per tutto il mondo!".
Il 25 marzo 1908 il duomo è affollato per la Messa pontificale solenne. Dal pulpito, Conforti dichiara il suo piano pastorale come vescovo: "La mia politica è il vangelo; il mio partito è quello di Cristo; il mio programma è far conoscere e amare Gesù!". Anche la piazza è piena: tutti vogliono vedere e salutare il nuovo vescovo. Conforti sorride e saluta tutti.
Tempi duri e difficili
Conforti si mette subito al lavoro, ma i tempi sono molto duri. I massoni lanciano calunnie contro la chiesa e contro i preti, rubano la fede alla gente; usano i loro periodici per lanciare fango su tutto ciò che sa di religione. Il 4 marzo 1908, mons. Conforti pubblica la sua prima lettera pastorale: "Sono qui per continuare l'opera di Cristo in terra! Sono pronto a faticare, a lottare e soffrire per il vostro bene. Cristo regni nelle case dei ricchi e nei tuguri dei poveri, nelle scuole, nelle officine e nelle campagne... per stabilire l'equilibrio sociale".
Infatti, nel 1908 a Parma scoppia una violenta lotta sociale che culmina nello sciopero contadino continuato, con numerose violenze. Nelle stalle e nei campi Parmensi gli operai sono ridotti alla fame: "Lavoriamo tanto, per niente! I padroni ci sfruttano come schiavi! Vogliamo avere almeno il pane per i figli!...".
Nelle stalle, le mucche non munte e non foraggiate lanciano muggiti cha squarciano il cuore, ma i contadini si rifiutano di accudirle, rivendicando condizioni lavorative e salariali più dignitose. Il vescovo di tutti lancia più volte l'appello per la pace sociale. "C'è chi vuole la guerra tra ricchi e poveri, tra padroni e operai. Pace, fratelli! Amor mi fa parlare, e amor non inganna, ma cerca il bene di tutti...". Ai contadini dice che "Cristo vuole il loro progresso, ma non l'odio e la violenza!". Ai proprietari terrieri raccomanda di essere "umani, giusti e generosi verso gli operai, che sono loro fratelli".
Dopo ben 57 giorni lo sciopero termina, con ben pochi vantaggi per alcuno e tante sofferenze per tutti. Ma il vescovo Conforti ha cercato di conquistare i cuori della gente, per sanare le ferite e pensare a un futuro più giusto per tutti.
- (continua...)