Skip to main content

Chiamati alla missione, È tempo di salire: cielo e terra

Condividi su

Ora, voi papà, prendete per mano i vostri bambini; e voi, mamme, stringete in braccio i più piccoli, perché è tempo di salire.

La visione celeste. Uno squarcio di cielo. “In alto i vostri cuori!”. La potenza dello Spirito ci trasporta davanti al trono di Dio e dell’Agnello. Là il sacrificio del Calvario è perennemente glorioso e da esso sgorga un fiume di acqua viva, più limpida del cristallo, e inonda tutta la terra. I cori degli angeli cantano l’umile impresa della Croce. Le schiere innumerevoli dei santi - uomini e donne che hanno vissuto la nostra stessa breve avventura - uniscono le loro voci: “Santo, santo, santo è il Signore! Benedetto colui che è venuto, che viene e che verrà”.

Osiamo appena guardare, da lontano, il volto radioso del Nazzareno e vediamo in lui, per sua grazia, il volto delle persone che ci furono vicine, che ci sono care: gioia di un incontro eucaristico che per noi, sulla terra, è la massima consolazione della morte.

Ma come è diventata grande la nostra chiesa! Allargando lo sguardo all’intera assemblea, vediamo una moltitudine immensa, di ogni nazione, razza, popolo, lingua e... religione. Cristiani e musulmani, buddhisti e hindu, adoratori del tao e adoratrici del serpente o dell’arcobaleno, procedono qui insieme, senza distinzione, verso Colui che li ha salvati. Quanti non ebbero la sorte di conoscere il Cristo nel mondo, anch’essi sono stati trovati degni, per le loro opere - ispirate da Buddha o Maometto, Mencio o Confucio - e per la loro onesta coscienza, di passare, purificati, attraverso il suo Sangue.

Se abbiamo un po’ di fortuna, possiamo perfino incontrare, in tanta sorpresa celeste, gli stessi fondatori di religioni che conversano amorevolmente fra loro e con i santi apostoli e martiri. “Quando la predicazione del vangelo è stata fermata dalla malvagità degli uomini o dall’ignavia e dall’indegnità dei cristiani, il Signore misericordioso ha aperto altre vie verso la via. Noi pure siamo stati umili strumenti dello Spirito”. Pietro esclama: “Amen”.  “Amen”, ripetono Paolo, Ignazio, Perpetua, Felicita, i martiri di Nagasaki, padre Christian de Chergé e mons. Oscar Romero. Francesco d’Assisi e il grande sultano godono insieme, finalmente, la pace che a Damietta, nel XIII secolo, videro solo da lontano.

La realtà, terra terra. I bambini piccoli - immagino - si sono addormentati fra le braccia delle loro madri. Lo splendore celeste non li disturba. Ma anche per noi, pellegrini adulti, ammessi per un attimo a questo annuncio di eternità, i conti non tornano. Qui tutto è canto, amore, pace. Dov’è quel Crocifisso che rimane appeso alla croce, fino alla fine della storia? Non esce più sangue dalle piaghe dell’Agnello immolato?

Il Crocifisso sanguinante è oggi l’umanità. L’immenso corpo di coloro che faticano, lottano, piangono per la propria famiglia, i propri figli, la propria gente, i propri diritti… e per la speranza di un domani; il sangue innocente dei morti ammazzati nelle guerre, nelle faide, nelle malattie non curate, nella denutrizione di massa e in mille altri delitti... “Questo è il mio corpo, dato per voi; questo è il sangue della nuova alleanza”.

Quassù il Cristo glorioso, laggiù il Cristo sofferente. Ma sono uno nell’Eucaristia: “Annunciamo la tua morte, Signore, proclamiamo la tua risurrezione, nell’attesa della tua venuta”. Solo al suo ritorno tutto il Corpo sarà risorto. Oggi morte e risurrezione vanno insieme. E se siamo ammessi, per un istante, al banchetto dell’eternità, è per avere ancora forza nel cammino; per testimoniare con certezza che Cristo è vivo e continua a venire.



Scarica questa edizione in formato PDF

Dimensione 9192.07 KB

Gentile lettore,
Continueremo a fare tutto per portarvi sempre notizie d'attualità, testimonianze e riflessioni dalle nostre missioni.
Grazie per sostenere il nostro Giornale.


Altri articoli

Edizione di Marzo 2008

Ricordo, sì mi ricordo... Il traguardo della Messa d’oro

Sabato santo celebro i miei primi 50 anni di sacerdozio. Infatti, sono stato ordinato sacerdote il 22 marzo 1958 dal vescovo di Piacenza mons. Malc...
Edizione di Ottobre 2000

P. D'Agostina: Prime impressioni mozambicane

Padre Fabio D'Agostina, di Latisanotta, è ormai quasi sistemato in Mozambico. Lasciamoci provoca re dalle sue prime impressioni tramite una lettera...
Edizione di Novembre 2016

Vivere da missionario spiritualmente…

Cari amici, è da un po’ di tempo che non scrivo, chiedo perdono. Il mio rientro in Italia è stato causato da motivi di salute. Ora sono a Parma, in...
Logo saveriani
Sito in costruzione

Portale Unico dei Saveriani in Italia

Stiamo finalizando la nuova versione del portale

Saremmo online questa estate!

Ti aspettiamo...

Versione precedente del sito