Più di duecento giovani hanno partecipato ai Campi Estivi organizzati dai Saveriani la scorsa estate. Sono venuti desiderosi di conoscere il significato e l'ampiezza dell'invito del Papa: "Giovani, prendete il largo! Duc in altum!". Negli anni Sessanta viaggiare era ancora un'avventura, aveva il sapore di qualcosa fuori dall'ordinario. Nel mio primo viaggio per le missioni, sulla nave "Asia", si praticava settimanalmente l'esercitazione detta "un uomo in mare".

Al suono della sirena tutti i passeggeri correvano sul ponte con i giubbotti salvagente. Un istruttore ci spiegava per filo e per segno cosa avremmo dovuto fare in caso di pericolo, e terminava l'esercitazione col grido: "ammarare!". E noi rispondevamo con una grande risata, mentre ci slacciavamo i giubbotti salvagente. Ma a pensarci bene, cosa sarebbe successo se avessimo dovuto ammarare sul serio?

Il Papa, esortando i giovani a prendere il largo, si fa interprete della sicurezza di vita che viene dalla fede e dalla fiducia in Cristo. Oggi i giovani non sempre hanno questa sicurezza. Lo avvertiamo chiaramente quando approdano per l'esercitazione "uomo in mare", se così si può dire, dei campi estivi.

Dire

Lo dicono candidamente: “È un periodo difficile per me. Spero che voi tutti mi aiutate a superarlo". "La cosa più difficile per vivere bene la giornata qui a Macomer è riuscire a chiudere l'ombrello. Ringrazio il Signore, perché ieri sera e stamattina ho chiuso del tutto il mio ombrello e sono pronta a ricevere tutto quello che altri vogliono donarmi. Spero che questo Campo mi dia tutto quello che cerco e magari qualcosa in più".

"In famiglia ci sono molti problemi, non riesco a togliermeli dalla testa. Ma sono venuto al Campo, non solo per fare nuove amicizie, ma anche per riconciliarmi con me stesso". "Il Salmo 6 esprime appieno quello che sente una persona distrutta dalla tribolazione. O almeno rispecchia quello che era il mio stato d'animo fino a due anni fa! Adesso sto bene. Sono risorto a vita nuova".

"È proprio vero, la Croce è l'unica strada per la Resurrezione! Com'è brutto stare male, vivere nell'angoscia e non poter chiedere aiuto. Io mi trovavo in questa situazione, stavo male da morire. Piangevo, urlavo, mi disperavo e maledicevo il giorno del mio concepimento. Desideravo morire. E le cose andavano sempre peggio. Finché, dopo anni di disperazione, di odio per la vita e per me stesso pensai al modo di trovare la morte per liberarmi dai miei problemi e della mia scomoda vita!

Tutto era pronto: arma, momento, varie lettere in cui spiegavo agli amici e parenti che era tutta colpa mia e che loro non c'entravano! In quegli attimi toccai il fondo, mi misi a tremare e non riuscii a fare ciò che avevo progettato. Un giorno però trovai un aiuto per sollevarmi dal passo fatale ... Dio".

Fare

La vanga la si lucida usandola, così pure la zappa e l'aratro. Nel fare, i giovani scoprono le dimensioni delle proprie energie e possibilità. "Ieri notte sono andata a letto distrutta, ma felicissima". "Voglio ringraziare i padri, animatori, soprattutto i miei compagni, con i quali mi confronto ogni giorno nel Campo, che mi aiutano a maturare di giorno in giorno più in fretta di quanto credessi".

"Vorrei condividere con voi un'esperienza fantastica che mi è capitata durante il deserto spirituale. Proprio nel momento in cui attendevo una risposta, si è alzato il vento che ha spinto verso di me un turbine di foglie. Uno spettacolo che non penso si possa definire una coincidenza!".

"Oggi ho visto il primo bagliore di quella luce che illumina, ma non abbaglia". "Se ho deciso di intraprendere un nuovo cammino, è perché voglio trovare la mia dimensione di Fede, voglio scoprire cosa il Signore vuole da me".

Dare

Nella nostra società e nelle nostre Comunità cristiane c'è un'inflazione di consiglieri. Nelle feste le tribune d'onore sono strapiene di gravattati. Scarseggiano di molto le reclute del servizio. Prendere il largo è decidersi per il servizio.

"La vita è il dono più bello e grande che ci potevi fare. Aiutaci, o Signore, a non gettarla via, ma a donarla a chi è più sofferente di noi".

"Come ha scritto Matteo, perché accontentarci del 10%, quando si può avere il 100% e anche di più? I protagonisti dobbiamo essere noi". "Questa mattina è stato veramente bello incontrarsi con gli anziani. Mi hanno fatto capire quanto noi siamo importanti per loro. Vorrei trascorrere più tempo con gli anziani. Appena avrò qualche anno in più spero di poter fare un po' di volontariato tra loro".

"Noi giovani siamo dei motori diesel, ci vuole un po' di tempo per metterci in moto, ma poi non ci ferma più nessuno. Secondo me una buona spinta ce l'hanno data gli anziani che siamo andati a trovare. Proprio loro che forse pensavano di essere di peso nella vita, hanno aiutato quelli che si sentivano sicuri di sé e forse anche troppo sicuri".

"Dovevo prendere il largo e grazie a voi tutti ho mollato finalmente gli ormeggi ed ora sono pronto ad affrontare questo lungo viaggio, un viaggio che certamente mi darà tante gioie, ma anche qualche delusione. Con me sulla barca ho la Bibbia".