Camerun: Per dedicarmi all'opera di Dio
Sono nato in una famiglia di contadini, terzo di otto figli. Dopo la morte di mio padre nel 1995, è stata la mamma a portare avanti la nostra educazione. Ho ricevuto il battesimo all'età di 12 anni, insieme a mia sorella maggiore. Solo vari anni dopo di noi, anche gli altri - fratelli, sorelle e madre - sono diventati cristiani. Anche mio padre stava compiendo il cammino catecumenale, quando il Signore l'ha chiamato a Sé. Nonostante i miei non fossero ancora cristiani, non mi hanno mai ostacolato nella mia vocazione.
Nella scuola cattolica in cui studiavo, i sacerdoti domandavano spesso: "Chi di voi desidera diventare sacerdote per annunciare a tutti la Parola di Dio?". Da quando ho ricevuto il battesimo è nato in me il desiderio di entrare in seminario, ma non ho avuto il coraggio di dirlo ai genitori. Solo vari anni dopo, con la mediazione di uno zio, ho cercato di spiegare a papà il mio desiderio interiore. Dopo due lunghe serate di conversazione, papà mi ha dato la sua approvazione: "Ho capito che vuoi dedicarti all'opera di Dio!", mi disse, e firmò la lettera di consenso.
La missione di S. Francesco Saverio a Bafoussam era affidata ai missionari saveriani. Sono stati p. D'Erchie, p. Zoni e p. Pierobon che mi hanno introdotto al lavoro pastorale come catechista e animatore dei giovani.
Il loro stile di vita così vicino alla gente e il sogno del Conforti per "fare del mondo una sola famiglia" mi hanno ispirato a diventare saveriano.