Brasile: Missione tra gli ammalati
Padre Francesco Gugliotta in quanti Paesi hai svolto la tua attività missionaria durante i tuoi 48 anni di missione?
Ho svolto l'apostolato missionario in Bangladesh per 7 anni, negli USA per 11 anni, ed ora in Brasile del Sud. Dopo aver trascorso tanti anni in diverse missioni devo proprio dire che il Signore ha mantenuto le sue promesse di proteggerci dai pericoli. In Bangladesh la prigionia per avere il passaporto USA, un indu è morto per non accusarmi ingiustamente.
In Amazzonia pericoli di malattie, di viaggi su e giù per i fiumi, o di voli con un piccolo Cesna. La Divina Provvidenza mi ha aiutato momento per momento.
In questi ultimi anni quale lavoro apostolico hai svolto in Brasile?
Mi trovo in Amazzonia dal '70, cioè da 31 anni. Dopo l'apprendimento della lingua, con p.Novati ho lavorato in una parrocchia, che era una prefettura di 7 .000 Kmq. Un'esperienza molto bella con la gente della foresta. Nel '77 ho iniziato a prestare servizio pastorale in un grosso santuario della città di Belém, la capitale dell'Amazzonia. Quello che conta è avere fede in Gesù.
Qual è la situazione dei bambini in Brasile? Come fai a conoscere i bambini brasiliani adottati in Italia?
I bambini sono molto amati in Brasile. Il numero dei figli è molto alto, uno in più non incide sulla popolazione. Ci sono dei casi di ragazze madri, sole, che non possono mantenere i figli. Per essere libere di continuare a lavorare li danno in adozione. I bambini che io ho aiutato per l'adozione sono in genere figli di ragazze madri. Gli adottandi, secondo la legge, devono recarsi in Brasile per fare il processo di adozione, che è detta "l'adozione plena".
Ho saputo che da qualche anno hai fondato una Congregazione di suore.
Trovandomi a fare il ministero a Belém, una città che conta 2 milioni di abitanti e altri 3 milioni nella periferia, ho dovuto affrontare il problema della mendicità. Con l'aiuto dei cristiani ho costruito un asilo-ospedale per ospitare ed assistere i mendicanti. A questo scopo ho dovuto provvedere per il personale adatto. Ho chiesto a varie Congregazioni femminili, ma nessuna poteva disporre di personale.
Allora, nel 1982, mi avventurai a fondare una nuova Congregazione specificamente per i mendicanti ammalati. Piano piano le "Suore di san Giovanni di Dio" stanno aumentando. Ora sono 20 professe e 10 postulanti. Quattro suore studiano a Roma.
Come è la situazione dei religiosi in Brasile?
In tutti i Paesi dell'America Latina c'è il problema vocazionale. Le vocazioni ci sono, ma c'è il problema della perseveranza. I brasiliani sono molto sentimentali e per il problema dell'affettività trovano difficile accettare un impegno per tutta la vita. Per alcuni ci può essere il desiderio di promozione sociale mediante la vita religiosa, perché avvertono molto la differenza sociale e noi che abbiamo tutto li tratteniamo.
Siamo noi che li formiamo e dovrebbero vedere in noi l'esempio pratico del Vangelo. Le grandi costruzioni non incidono su di loro. Essi sanno che dopo non le possono sostenere. Le vocazioni ci sarebbero: stando in mezzo a loro come Gesù stava fra gli apostoli, si possono formare ottimi religiosi con una religiosità molto impegnata, per servire i poveri.