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Anche questo è missione: Condividere la sofferenza degli altri

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Da una lettera dal Congo RD di p. Piergiorgio, che si riferisce a qualche settimana fa, ma che è lo specchio di una situazione sempre incerta e pericolosa.

Sto pensando ai miei amici, di cui vi ho parlato altre volte e che io cerco di aiutare, anche grazie al vostro contributo. In questi giorni sono tornati i momenti dell'incubo, della fuga e della morte incombente. Si è scatenata la violenza sui deboli, sui vinti. Qui la violenza endemica del nord Kivu è scoppiata in maniera sorprendente...

Mentre vi scrivo, migliaia di militari ruandesi si stanno dispiegando nel nord Kivu a caccia dei "ribelli hutu", gli irriducibili che rifiutano di tornare in un paese dove i loro diritti sono calpestati e dove li attendono tribunali che hanno già pronunciato le condanne... E sto pensando ai miei amici di ieri e di sempre: a Cirillo, ad Agostino, a Giovanni battezzato nel 2006. Penso ai gruppi che stavo organizzando in quella zona, alle centinaia di bambini sistemati e a quelli che avrei aiutato nei prossimi mesi...

La mamma di Beniamino...

Qualche giorno fa, a un corso di formazione, ho rivisto Beniamino. Aveva il viso stravolto, me ne sono accorto subito. Quando l'ho salutato si è limitato a sussurrarmi: "Sai, non so se ce la faccio a restare qui". E poi mi ha detto di quattro mesi fa, quando aveva provato a telefonare ai suoi di casa, senza ottenere risposta. Chissà, forse avevano cambiato numero...

Poi, ha continuato: "Ho riprovato due mesi fa, e ancora senza esito. Stamattina, non so perché, ma il mio pensiero correva continuamente alla mamma. Il suo ricordo mi ossessionava. Ho riprovato ancora a chiamare, ma inutilmente. Allora ho tentato con un amico, vecchio compagno di scuola, stavolta con successo. Quando ha saputo che mi trovavo a Kasongo, così lontano da casa, mi ha detto: «Condoglianze». Ho saputo solo allora che mia mamma è morta quattro mesi fa".

Carissimi, ecco uno di quei momenti in cui non capisci più niente. Ho abbracciato l'amico che da qualche giorno il Signore mi ha donato e ho condiviso la sua sofferenza. In silenzio e nella preghiera. È quanto sto facendo. Pregate anche voi per mamma Margherita, che a soli 47 anni ha concluso il suo cammino. Lascia dieci figli e tante persone che lei ha soccorso. Già 15 anni fa aiutava il compianto p. Simone Vavassori ad accogliere e curare tanti profughi ed esiliati.

Amici, perdonatemi se non proseguo. Sono nell'angoscia. Sto gridando a Dio. Pregate insieme a me. Vi abbraccio.

Vostro sempre, p. Piergiorgio Lanaro, sx.



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