Aiutiamo il villaggio globale
Il Capitolo generale ha ribadito il riposizionamento dei saveriani. Siamo ancora in cerca del nuovo modo di fare missione, per rispondere ai tempi che cambiano, senza trascurare il nostro carisma. Le riflessioni di questa pagina appaiono un’anticipazione della XI settimana culturale saveriana, in programma a Tavernerio dal 18 al 21 gennaio 2018. L’Educazione alla mondialità deve essere ripresa in considerazione, in altre forme, con altri mezzi. p. Stefano Coronese, sx
Il tempo che cambia ci dice come il destino delle nazioni e degli uomini rimane nelle mani di Dio. La storia umana si svolge sotto lo sguardo amorevole di Dio, anche quando ci troviamo di fronte a ingiustizie e a sconvolgimenti sociali. Ai cristiani tocca il compito di aiutare tutti a vedere, nella vita e nella morte, le tracce della sua provvidenza. Ciò avviene anche attraverso la valorizzazione di associazioni e movimenti laicali, come Intercultura. Questo è il nuovo nome della missione.
Alla vigilia della Giornata missionaria mondiale c’era un pullulare di gente nel chiostro dell’Università Aldo Moro, insediata nel trecentesco ex convento di S. Francesco, nella città vecchia a Taranto. Oltre duecento studenti, accompagnati da genitori e insegnanti, sono stati coinvolti in una “Tavola Rotonda” dal tema affascinante: “Abitiamo il villaggio globale”.
Marilisa Barbieri, presidente del Centro Intercultura locale, ha detto: “Assicuriamo una cultura di pace e non violenza, di valorizzazione delle diversità culturali e del contributo della cultura allo sviluppo sostenibile”.
Intercultura è presente in 157 città italiane e in 65 paesi del mondo. Promuove e finanzia programmi scolastici internazionali. Ogni anno, più di duemila studenti delle scuole superiori italiane trascorrono un periodo di studio all’estero e sono accolti nel nostro Paese. Sono quasi mille ragazzi da tutto il mondo, che scelgono di arricchirsi culturalmente, trascorrendo un periodo di vita nelle famiglie e frequentando le nostre scuole.
Intercultura, inoltre, organizza seminari, conferenze, corsi di formazione e aggiornamenti per presidi, insegnanti, volontari, sugli scambi culturali. Tutto serve per favorire l’incontro e il dialogo tra persone e tradizioni culturali diverse e per aiutarle a comprendersi e a collaborare in modo costruttivo.