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E' passato nella nostra comunità p. Franco Sottocornola; abbiam potuto parlare con lui e conoscere meglio le iniziative che egli sta realizzando. Vi proponiamo quanto ci e parso possa interessarvi

Avete inaugurato da poco tempo, voi del Seimeizan, un Centro per bambini disabili nei pressi di Pechino. Come è nato e come è stato realizzato questo progetto?

Il Seimeizan, come Centro di dialogo interreligioso, è stato associato fin dai suoi inizi con l'attività di "roshi" Furukawa. Una sua attività è costituita da "pellegrinaggi" condotti dal Giappone alla Cina, per favorire la riconciliazione tra questi due popoli dopo l'invasione della Cina da parte del Giappone e le atrocità che l'accompagnarono. Da questi "pellegrinaggi" nacque l'idea di un gesto concreto, una iniziativa concreta, rivolta verso il popolo cinese in segno di riparazione e di riconciliazione.

Poiché ad un certo punto anche l'Italia si trovò ad essere alleata del Giappone, durante la Seconda Guerra Mondiale, e, quindi, nemica della Cina, pensai fosse opportuno coinvolgere in questa iniziativa, oltre il Giappone anche l'Italia e la Germania. Nacque così il progetto di un piccolo Centro di riabilitazione per bambini disabili, che abbiamo realizzato con il contributo di benefattori dell'Italia, della Germania e del Giappone, e la collaborazione della Croce Rossa cinese.

Dopo circa sette anni di faticosa raccolta di fondi e pratiche non sempre facili, finalmente nel mese d1 ottobre 1997, il Centro è stato inaugurato a Fanghsan, poco lontano da Pechino.

Come funziona?

L'attività del Centro è iniziata nel mese di giugno 1998. Abbiamo ottenuto la collaborazione di alcuni volontari anche dall'Italia, specialmente dalla Associazione "La Nostra Famiglia" che conduce in Italia una rete di ottimi Istituti per bambini disabili, e da "La Casa del Sole" di Mantova. Il problema, infatti, è quello di dare al personale locale un'adeguata formazione e garantire un buon livello di servizio. A questo fine ci siamo impegnati a tenere periodicamente dei corsi di formazione per il personale che lavora nel Centro. Anche dal punto di vista finanziario, il Centro, situato in un ambiente montagnoso assai povero, non è ancora autosufficiente e va aiutato.

In questi giorni tu guidi un gruppo di esperti cinesi nella visita di “Centri per bambini disabili” qui in Italia. Perché ritieni utile questo contatto diretto fra “Centri” così lontani?

In conseguenza di questa nostra attività per la formazione del personale addetto al Centro di riabilitazione di Fanghsan, l'Associazione dei disabili in Cina (la maggiore organizzazione privata in questo campo in Cina) e lo stesso Centro Nazionale per la Formazione di personale specializzato nella cura dei disabili di Pechino (Ente Governativo) ci hanno chiesto di tenere corsi simili anche per il personale di queste organizzazioni.

Con un contratto concordato con loro, abbiamo iniziato a tenere ogni anno due corsi di formazione per il personale di queste organizzazioni. Siamo ormai al terzo anno d1 questa attività. Il contratto prevede una durata di cinque anni. È all'interno di questa iniziativa che abbiamo anche organizzato un viaggio-studio per alcuni esperti di queste organizzazioni, per consentire loro un contatto diretto con le associazioni italiane che ci aiutano in Cina: "La Nostra Famiglia", "La Casa del Sole".

Ciò permetterà di integrare i corsi di formazione tenuti in Cina, favorire gli scambi tra gli esperti italiani e quelli cinesi, e migliorare la nostra collaborazione in questo settore.

Questa iniziativa come è giudicata in Cina?

La Cina è un grande paese con una grande tradizione, portatrice di grandi valori umani. Tuttavia dobbiamo ricordare che la Cina ha attraversato recentemente eventi tragici che ne hanno profondamente sconvolto la vita: la invasione giapponese, la guerra civile, “la rivoluzione culturale”…. Solo recentemente una ventina d’anni fa, la Cina sembra aver trovato la sua “vita: quella del “socialismo dal volto cinese”, ossia una forma di vita economica adeguata ai bisogni e alla situazione reale del popolo cinese. Un aspetto di questa “vita nuova” della Cina è il suo “incontro critico" con il resto del mondo.

Dopo lunghi anni di iso lamento internazionalista, ora la Cina sta entrando con coraggio e piena consapevolezza sulla scena mondiale. In questo contesto si possono capire e vanno collocati tutti i vari casi di "incontro" e di "scambio" che vedono la Cina oggi molto attiva e molto interessata. Nel nostro caso abbiamo cercato di venire incontro a questo desiderio, organizzando appunto dei corsi di formazione per il personale addetto alla cura dei disabili, nei quali partecipano sia esperti cinesi che esteri, come questo viaggio-studio di esperti cinesi in Italia.

Hai qualche iniziativa che vorresti presentare ai nostri lettori?

Per aiutare il Centro di riabilitazione per bambini disabili di Fangshan a decollare ci siamo impegnati con la Croce Rossa cinese e con il governo locale a gestirlo per tre anni, formando nel contempo il personale locale non solo dal punto di vista tecnico, ma anche dal punto di vista dell'amministrazione. Ciò comporta anche l'assunzione dell'onere finanziario. In questo senso rimane ancora vitale il sostegno di benefattori e di collaboratori dall'estero.

Al termine di questo triennio di "avvio" speriamo di avere completato la creazione di questo Centro per la riabilitazione di bambini disabili e poterlo consegnare alla Croce Rossa cinese, come un Istituto ormai autosufficiente e ben qualificato, frutto della collaborazione tra cinesi e organizzazioni estere, segno di amore per la Cina, e segno anche di una grande speranza per l'umanità: la speranza che l'intesa e la collaborazione tra i popoli non solo affratelli e unisca le varie nazioni, ma, inoltre, rivolga la loro attenzione e le loro scelte prioritarie verso coloro che hanno più bisogno di aiuto, verso i più piccoli e i più poveri.

In questa prospettiva dobbiamo dire di avere incontrato in Cina, e specialmente nella Croce Rossa cinese, tanta solidarietà e tanta condivisione di intenti.



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