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A Roma per S. Guido Conforti, Da Poggio San Marcello

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Domenica 23 ottobre il beato Guido Conforti è stato proclamato "santo" da papa Benedetto XVI. La comunità parrocchiale di Poggio San Marcello non poteva mancare a questo evento, dopo aver partecipato anche alla sua beatificazione nel 1996.

Non potevamo mancare soprattutto perché san Conforti ha conosciuto personalmente Poggio in uno dei suoi viaggi, e qui ha aperto una casa apostolica attiva per oltre trent'anni. Inoltre lo scorso maggio, in occasione della festa della Madonna del Soccorso, il vescovo Gerardo ha inaugurato una lapide per ricordare la presenza e l'opera di Conforti a Poggio San Marcello.

Così, per continuare a far vivere questo legame nel tempo, la parrocchia ha organizzato un pellegrinaggio a Roma. Partendo alle ore 4 da Poggio, siamo arrivati in tempo a piazza San Pietro per prendere i posti a sedere e prepararci bene alla celebrazione.

Con la chiesa universale

Abbiamo partecipato con devozione e con la consapevolezza di essere parte, in quel momento, di una chiesa veramente universale. Essere presenti alla santificazione di un uomo passato per il nostro paese, crea una certa emozione! Don Mariano ci ha anche detto che i missionari saveriani di Ancona gli avevano fatto sapere che la nostra era probabilmente l'unica parrocchia - non retta dai saveriani - a partecipare alla cerimonia. Esserci è stato perciò anche un motivo di orgoglio!

Dopo l'Angelus, abbiamo incontrato p. Enzo, saveriano di Ancona, che ci ha consegnato un cappellino giallo e una sacca con materiale vario su san Conforti.  Poi tutti a pranzo in un ristorante vicino. Una breve passeggiata in città, approfittando del caldo sole di Roma, e poi di nuovo sul pullman verso le catacombe di sant'Agnese, che purtroppo alla fine non siamo riusciti a visitare!

Prima di ripartire verso casa, ci siamo fermati a San Giovanni in Laterano per ammirare la grandezza e lo splendore di questa basilica-madre dell'Occidente cristiano. Il viaggio di ritorno è stato tranquillo e rapido: alle 22 eravamo di nuovo a Poggio.

È stata proprio una bella giornata per l'esperienza di chiesa universale che abbiamo vissuto, e perché stare con le altre persone allarga sempre il cuore.



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