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75 anni ad Ancona: bellezza, gratuità e amore

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I saveriani sono presenti ad Ancona da 75 anni. L’anniversario ricorreva proprio quest’anno e, per l’occasione, è stata organizzata una giornata di ringraziamento domenica 18 settembre nella parrocchia di Tavernelle, con la partecipazione dei missionari che sono passati in questi anni nella casa di Ancona.

mar 75 anni Ancona posterNella sala sotto la Chiesa di Tavernelle, è stata esposta una mostra fotografica dal titolo “Da 75 anni da Ancona inviati in tutto il mondo” con immagini dell’epoca. Verso le 17, una grande folla di amici e conoscenti è entrata nella chiesa per la celebrazione presieduta dall’arcivescovo Angelo Spina e concelebrata da numerosi saveriani, arrivati da varie parti dell’Italia, e da alcuni presbiteri diocesani
Era il 1947 quando è stata inaugurata la casa di Posatora e i primi missionari si sono stabiliti nella Villa Fiorelli, antica dimora immersa nel verde. Lo stile di missione dei saveriani è sempre stato quello di “fare del mondo una sola famiglia”. In tutti questi 75 anni, tutti coloro che li hanno incontrati nella casa di Ancona e nelle parrocchie si sono sentiti sempre ben accolti.

Nella Santa Messa, dopo il saluto di p. Emilio Baldin, superiore della comunità saveriana di Ancona, l’arcivescovo ha salutato i saveriani e li ha ringraziati per quanto hanno fatto in tutti questi anni, sottolineando l’importanza di una Chiesa in uscita e sognando una missione ad gentes anche nel territorio della diocesi. Ad Ancona ci sono circa 15mila immigrati di varie nazionalità e sono una sfida sia per l’annuncio del Vangelo che per il Dialogo con altre religioni. “Voi potete aiutarci - ha detto il vescovo - perché in questi 75 anni siete stati un segno di bellezza, gratuità e amore, in particolare nei confronti dei più deboli e dei poveri”. L’arcivescovo ha anche detto che “ciò che avviene sulla terra ci apre gli occhi; l’alluvione improvvisa a Senigallia si è portata via tutto. Ecco come passa la figura di questo mondo. Il vero tesoro è Dio e siamo chiamati ad amare i fratelli e a condividere i nostri doni con loro. Dio ci ha dato questo giorno: ringraziamolo e stiamo attenti a non sprecarlo”.

L’arcidiocesi di Ancona-Osimo ha stretto un gemellaggio nel 2019 con la diocesi dell’Alto Solimoes, in Brasile, guidata dal vescovo saveriano mons. Adolfo Zon, che in questi ultimi anni, è stato più volte nel capoluogo dorico per raccontare la ricchezza e le criticità dell’Amazzonia. L’arcidiocesi sta sostenendo tre giovani seminaristi dell’Amazzonia e, a gennaio 2023, l’Arcivescovo, i direttori della Caritas e dell’Ufficio Missionario diocesano, insieme a due seminaristi, faranno un viaggio nella diocesi dell’Alto Solimoes.

L’Eucarestia, ben animata da una corale di volontari di varie parrocchie della città, ha dato un tono di festa. Molta gente ha riconosciuto e manifestato sentimenti di amicizia ai vari saveriani che aveva conosciuto negli anni. La festa è poi continuata nei locali della parrocchia di Tavernelle. Padre Giacomo Gobbi, nativo di Filottrano, ha raccontato dei flash di storia, spiegando che negli anni ’50 la casa saveriana di Posatora entrò a pieno ritmo nella sua attività missionaria ad Ancona e nelle Marche con l’animazione vocazionale, la formazione degli apostolini, le giornate e le mostre missionarie e le visite nelle scuole.

Dopo la frana del 1982, i saveriani si sono trasferiti nel 1989-1990 nella nuova casa costruita in via del Castellano. Come frutto degli esercizi della vita ordinaria, è nato il gruppo dei laici saveriani, tuttora presenti e impegnati in varie attività della diocesi. Fino al 2011 la casa era adibita a noviziato, era cioè la porta di entrata nella congregazione saveriana per i giovani che desideravano dedicare tutta la loro vita all’annuncio del Vangelo. La comunità saveriana nel 2020 si è trasferita a Palombina in via Flaminia 356, mentre la struttura di via del Castellano è diventata Casa sacerdotale e Centro Pastorale Diocesano.

Padre Fernando García, Superiore generale dei saveriani, ha ricordato il suo legame profondo con Ancona. “Qui ho fatto il noviziato e ho avuto come maestro mons. Giorgio Biguzzi. Venire ad Ancona è sempre bello e ringrazio il Signore perché è come tornare a casa. Oggi diciamo grazie a Dio per questi 75 anni che sono tanti e ogni anno che passa è un dono del Signore. L’opera missionaria è importante perché Gesù Cristo deve essere conosciuto e amato e qui non sarebbe stato possibile senza di voi che ci avete aiutato in tutti questi anni”. Infatti, è nato un legame indissolubile con la città e con le Marche.

Tante sono state le testimonianze durante la serata, come quelle di Antonella, Claudio e del gruppo interparrocchiale, che hanno ricordato quanto la casa dei saveriani sia stata la casa di tutti, sempre accogliente e come i saveriani abbiano insegnato il coraggio della fede e del credere. Tra i frutti, anche la nascita del gruppo “5 pani e 2 pesci”, nato negli anni ‘90 dopo un campo di lavoro e di formazione dei saveriani, insieme ai direttori della Caritas e della Pastorale Giovanile di Ancona. Un’esperienza bellissima per tanti giovani che si incontravano regolarmente per gli incontri di formazione e per fare servizio in varie strutture della diocesi.

La giornata di ringraziamento è terminata con una cena conviviale, con quello stile di famiglia che ha caratterizzato la comunità saveriana ad Ancona in questi 75 anni.



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