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Quei simboli di religiosità popolare

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Incastonate sulle facciate delle case di Gallico, si possono ammirare alcune piccole edicole, espressione di un'antica cultura legata alla diffusa e dominante religiosità popolare.

Grazie all'iniziativa del signor Domenico Mazzù, cultore di storia e arte locali, viene segnalato, soprattutto ai giovani, ciò che resta della vecchia tradizione delle edicole, quale nuovo percorso di conoscenza del patrimonio artistico del nostro territorio. Chiamate anche altarini, custodivano statuine in gesso quasi sempre dedicate alla Madonna. A Gallico una, collocata in via Bellini e curata dalla famiglia Furfari, è dedicata a Sant'Antonio.
Erano “luoghi di culto” domestici, ben curati, sempre adorni di profumati fiori che le donne raccoglievano nei giardini o lungo i cigli della strada, al rientro verso casa dopo aver atteso per molte ore ai lavori agricoli e davanti ai quali si segnavano prima di varcare la soglia.

Questi vecchi punti di incontro tra il terreno e il sublime costituivano per la gente semplice la risposta all'esigenza di spiritualità, indispensabile ad affrontare la pesantezza della vita quotidiana. Oggi, anche se a volte deturpati dal tempo e dall'incuria, non devono essere considerati avanzi di una cultura ormai spenta, ma componenti fondamentali di microstorie dell'umile gente e di un passato che merita di essere recuperato.
Contro una realtà sempre più globalizzata, che vuole annullare la specificità e il particolare, le edicole rappresentano un importante patrimonio storico e culturale da riaffidare al quartiere nella continuità di una tradizione che diventa storia. Un grande grazie va al signor Domenico Mazzù per l'importante lavoro che sta conducendo.



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