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Il Covid-19 ha una coda più lunga di quella che noi possiamo vedere o immaginare. Ce ne parla p. Lupi, superiore regionale in Bangladesh.

Oggi, ancora un primo giorno di un lockdown di 14 giorni, dichiarato dal governo nel tentativo di fermare la variante che viene dalla vicina India. Per mesi si è sperato che ciò non accadesse, ma come non poteva, quando trequarti dei confini del Bangladesh corrono fianco a fianco con i confini indiani. Esercito, Guardie di Confine, Polizia e Magistrati sono lungo le strade delle varie città per confermare, con la propria presenza, che è meglio che tutti se ne stiano a casa, altrimenti, rischio multe e… prigione.

A questi lockdown, che da tempo ritornano a singhiozzo, gli adolescenti e i giovani studenti si sono ormai abituati. La loro vita quotidiana scorre ormai con quel ritmo: qualche lezione online, per i più fortunati, qualche presenza a scuola o al college per aggiornare studi, ricerche, compiti o programmare esami che quasi sempre vengono posticipati; qualche ora di lavoro qualsiasi pur di contribuire all’economia familiare e poter, insieme, mangiare e curarsi… certo, giochi e tempo libero non mancano mai.

Come non mancano mai nuovi o vecchi problemi, personali, familiari e sociali che intralciano la vita e la crescita di molti, nati in famiglie che vivono con quel poco che ogni giorno si riesce a guadagnare.
Il lavoro minorile, in questo periodo di pandemia, è cresciuto enormemente. Molti si sono dati da fare e si stanno ancora dando da fare accanto ai propri genitori e questo, da una parte è un bene, dall’altra parte spinge molti ragazzi e ragazze ad abituarsi ad avere due soldi in tasca e gli studi, la scuola, il College… poi si vedrà. Alcuni non studieranno mai più.

Sono gli stessi genitori che, vedendo i propri figli in grado di contribuire a tirare avanti, cercano di tenerli nel lavoro sempre di più e pensano che mandarli a studiare non serva più di tanto. Per le ragazze, al di sotto dei 18 anni, i matrimoni cosiddetti precoci sono aumentati. Mantenere una ragazza adolescente in casa è sempre un peso economico e un rischio e, in tempo di pandemia, la possibilità di combinare un matrimonio con poche persone e ristrette spese è per molti una tentazione che si può afferrare. Del resto, “anche ai nostri tempi - dicono i genitori - ci siamo sposati a questa età”. Quando le scuole riapriranno, saranno molte le ragazze che si ritroveranno sole o quasi senza compagne di classe.

Per parlare di questi problemi e di altri, legati alla situazione creata dal Covid-19, i responsabili del movimento “Kishori” (adolescenti), hanno organizzato, in questo periodo, diversi incontri e raduni, villaggio per villaggio, allo scopo di riaffermare la necessità della scolarizzazione dei propri figli e delle proprie figlie per assicurare loro un futuro più dignitoso e personalizzato. Allo stesso tempo, i genitori sono stati ripetutamente informati sulla necessità di rinunciare ai matrimoni precoci delle proprie figlie, assicurando loro un grado di crescita fisica, umana e sociale che le renda capaci di camminare con più preparazione e sicurezza in un futuro sempre più esigente e complesso.



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