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RACCONTI AFRICANI.10. SAPER APPREZZARE QUELLO CHE FA L'ALTRO

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Un uomo, che già aveva una moglie e 8 figli, prese con sé una seconda moglie. Subito, affascinato per la novità, cominciò a lasciare da parte la sua prima moglie e i figli, al punto che questi non sentirono più il gusto e l’odore della carne, perché il loro padre offriva tutta la selvaggina alla seconda moglie. Un giorno che le sue trappole erano restate vuote, i suoi figli, andando in giro nella foresta, scoprirono in una fossa un cinghiale che vi era caduto. Lo trafissero con le loro lance e portarono la cerne alla loro madre. L’uomo che, a stomaco vuoto, era seduto vicino alla seconda moglie, sentì attraverso la finestra il profumo della selvaggina e l’invitante odore del condimento. Si alzò, si avvicinò alla porta vicina…invano…Questa rimase chiusa. E così quella notte si addormentò a stomaco vuoto…e ciò lo portò a riflettere. Il giorno dopo, prese le sue armi migliori e se ne andò a cacciare e ebbe la fortuna di prendere un’antilope molto grassa. La portò dalla sua prima moglie e così, la divise in pezzi uguali tra le due donne e i suoi otto figli. E quella sera, trovò la famiglia riunita e potè fumare la sua pipa attorniato dai suoi figli.

Come dice il proverbio “la prima moglie è il pilastro della casa; se se ne va, l’edificio crolla” (custodisci bene tua moglie e i tuoi figli che avete avuto insieme, perché è quella la tua vera famiglia. In altre parti, potrai trovare del piacere, ma è nella tua famiglia che tu troverai la felicità).

 



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