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A scuola avevamo imparato una poesia, in cui si diceva “…settembre, è tempo di migrare”. Noi invece, Missionari Saveriani di Zelarino l’abbiamo cambiata “Settembre, è tempo di festeggiare”.

In questa domenica del 22 settembre 2019, c’è la bella tradizione della Festa di Famiglia con i parenti dei missionari e tanti amici che ci aiutano e ci incoraggiano, insieme ai volontari che con entusiasmo e fantasia rendono la festa migliore e…indimenticabile.

Come sempre, abbiamo invitato un missionario in partenza per il Ciad: padre Jèsus, spagnolo. Ha terminato gli studi sull’Islam e quindi partirà il prossimo mese per la nuova missione in questo stato africano. Dopo averci raccontato la storia della sua vocazione, ci ha detto che ha studiato l’islamismo per dialogare con loro. Si inserirà nella nuova missione a 800 km a nord della capitale del Ciad: Ndjamena, dove le persone sono al 99% musulmane, nel Vicariato di Mongo, ai confini con la Libia del sud. Oltre al dialogo, accompagnerà i cristiani presenti nei 26 villaggi della missione. Immaginatevi le distanze. Ma questo non ferma i missionari che continuano ad essere testimoni dell’amore di Cristo in mezzo ad ogni popolo.

I problemi sono tanti: da quelli politico-sociali (il presidente è al potere dal 1990 ed è rischioso criticare), al ruolo della donna e dei bambini (sono quelli che lavorano; l’uomo… ha altre cose da fare).

Tra le varie domande che gli sono state poste, c’erano quelle in cui lui ci spiegava che dietro la parola “Islam” ci sono tante realtà. Poi ci ha chiarito la situazione del terrorismo di Boko Haram (sono un piccolo gruppo, tra i musulmani che non accettano questo modo di fare). Ora lui parte, ma ritornerà ogni anno per approfondire (facendo il dottorato) i suoi studi di islamologia.

Nell’Eucarestia, partendo dal profeta Amos, ci ha ricordato che ci sono tante persone che nel mondo diventano sempre più povere, che fanno parte della cultura dello scarto e che quindi noi dobbiamo fare la nostra parte per migliorare il mondo.

Il pranzo condiviso in allegria e ben preparato (quante cose buone) dai volontari (specialisti nel cucinare e nel porgere con gentilezza il cibo a ogni persona), ci ha fatto mettere in pratica il proverbio che dice “non si è solo fratelli nella Parola del Signore, ma anche in pentola”.

Nutrimento per lo spirito e per il corpo che tutto trasforma in amicizia e condivisione del lavoro dei missionari, presenti a Zelarino dal giugno 1947.



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