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Da tempo, i cattolici insieme ad altre confessioni cristiane, impegnati nell’accoglienza dei marittimi nei vari porti, sparsi per il mondo, hanno ritenuto opportuno e doveroso promuovere una GIORNATA per far conoscere a un più vasto pubblico il lavoro di milioni di persone che trascorrono buona parte della loro vita sulle navi.

Un lavoro, quello dei marittimi, del quale tutta l’umanità che produce o che consuma, trae beneficio.

Il Pontificio Consiglio della pastorale dei migranti ed itineranti ha, a suo tempo, individuato nella seconda domenica di luglio di ogni anno, il giorno in cui ricordare il “mondo” dei lavoratori del mare. Anche quest’anno, domenica 14 luglio 2019, nel Sacrario dei morti del mare al Porto Commerciale di Marghera (via del Commercio) è stata celebrata una Santa messa, presieduta da mons. Dino Pistolato, consigliere della Fondazione Mariport, insieme a padre Oliviero Ferro sx, assistente ecclesiastico della medesima. Sono stati invitate tutte le varie Autorità che in un modo o in un altro danno il loro contributo per rendere migliore il servizio che il Porto rende alla Città di Venezia e a tutto il mondo.

Partendo dal vangelo del Buon samaritano che non si è chiesto colui che stava soffrendo, da solo, in mezzo alla strada, ma si è fermato, lo ha considerato una persona come lui e ha fatto tutto il possibile per ridargli fiducia nella vita, vogliamo condividere alcune riflessioni. Il Mare è un luogo di comunicazione tra i popoli per condividere culture, esperienze, gioie e dolori, per costruire realtà nuove e, purtroppo, anche cimitero di molte persone in cerca di un futuro migliore. Il mare, per Venezia (coltivare il mare, si diceva ai tempi della Serenissima), è importante ed è quello che ha fatto e fa la sua storia. E quindi anche il Porto, sia quello Passeggeri (la Marittima), che quello Commerciale a Marghera è molto importante.

Il Porto, lo sappiamo, è nato per accogliere le persone che si muovono in giro per il mondo.

Ciascuno di noi, nella sua vita, cerca sempre un PORTO SICURO E ACCOGLIENTE.

Non è solo un modo di dire, ma è anche un’esperienza che fa ogni uomo su questa terra. Chi va per mare ha bisogno di chi sappia condurre bene la nave nelle tempeste per arrivare a un porto sicuro, dove potersi riposare e riprendere coraggio per continuare la sua rotta su questa terra. Allora, perché non aggiungere ai nostri pensieri quelli che lavorano per noi sulle navi, (vi rimangono 10 mesi all’anno, lontani dalla loro casa), che ci portano merci da tutte le parti del mondo. Lavorano per noi. Non li conosciamo di persona, ma dovrebbe essere spontaneo il nostro grazie verso di loro.

In quest’anno, attraverso gli Incontri con tante realtà del Porto, si sono pensate delle iniziative che hanno bisogno dell’aiuto di chiunque ci legge.

Ne facciamo un elenco veloce.
  • Pensare a un Festival del Mare.
  • Come coinvolgere gli equipaggi delle navi che arrivano al Porto.
  • Pensare a una Sagra annuale.
  • Un incontro di fraternità al mese.
  • Inserire il Porto nella iniziativa della Città metropolitana “Le Città in Festa” (autunno e primavera).
  • Far conoscere alle Scuole (non solo al Liceo nautico) la realtà del Porto con visite guidate.
  • Il presepe di Natale con qualcosa che ricordi anche il Porto.
  • Portare avanti, come già si fa gli Auguri per Natale e per Pasqua, oltre a una messa il giorno di Natale e di Pasqua…

    E mi fermo qui. Tutto questo per fare in modo che gli “invisibili” del Porto diventino visibili, familiari a ciascuno di noi, sia alla gente di Marghera, come a tutta la Città di Venezia.



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