Sono rientrato in Friuli, insieme ai volontari friulani con cui ho lavorato nel-la Missione Cattolica “Apostoli di Gesù Crocifisso” di Bimbo, a dieci km. Circa da Bambui, capitale della Repubblica Centro Africana. Abbiamo inter-rato tubature per portare l’acqua alla nuova cucina e costruito uno “spolert” friulano; installato pannelli voltaici per rendere autonoma la pompa dell’acqua, che provvede anche per i villaggi vicini; effettuato pavimentazioni con opere idrauliche e inventariato anche di-verso materiale inviato dal Friuli nel settembre 2009. Alcune volontarie del gruppo hanno insegnato taglio e cucito alle ragazze dei villaggi e dato inizio a un corso base di alfabetizzazione. Molti, belli e positivi, sono stati gli incontri che abbiamo avuto con le persone dei Villaggi, apprezzando la loro voglia di fare e di imparare. C’è in loro grande umiltà. I bambini poi, tanti e tutti sorridenti, sono la speranza di questo Paese. Quando li incontri, ti porgono la manina in segno di saluto (chiedono anche il “Bonbon”) e ti rincorrono. Tanti sono scalzi e indossano vestitini per lo più laceri. Li trovi ovunque: ad attingere acqua con la minuscola Tanica gialla o alle Celebrazioni religiose nella piccola Chiesa della Missione. Penso che sia giunto il momento di renderci conto di quello che accade in queste terre, dove non esiste la Prevenzione, scarseggiano gli Ospedali e le persone non sono tutelate; dove “i governi esistono solo sulla carta” e pensano nulla o poco per la loro popolazione; dove regna la corruzione, l’inerzia e l’igno-ranza. Le persone, anche se di colore o di etnia diversi, possiedono le nostre stesse sensazioni. Se io ho mal di testa, prendo l’Aspirina per alleviare il dolore, mentre tanti di loro invece non la trovano o non se la possono permettere. Questo contatto diretto con certe povertà ci farebbe apprezzare meglio e più profondamente il dono della vita, di chiunque essa sia, ricordando le parole di Gesù: “Sono venuto, perché tutti abbiamo la vita e la vita in pienezza”. Scrivo queste cose, perché ho conosciuto persone con tanta volontà di imparare, di fare, di capire, anche senza conoscere la lingua. Mi sono fatto un’idea di come vive la gente. Ho osservato la gioiosità dei bambini pur nella loro povertà. Essi mi hanno venire in mente i giochi che facevo da bambino. Certamente non basta il lavoro sporadico dei volontari per migliorare le condizioni di vita, Queste sono solo boccate di ossigeno. E’ lo Stato che dovrebbe prendere in mano la situazione, informando la gente sulle malattie, avviando un piano di sviluppo agricolo, visto che la terra è fertile; creando miniallevamenti per dare lavoro e sussistenza alla gente, cogliendo l’energia solare con impianti fotovoltaici, scavando pozzi per approvvigionare l’acqua e raccogliere quella piovana in cisterne. L’acqua è vita! Tutte queste cose non sarebbero difficili da realizzare e porterebbero ad una vita nuova e dignitosa e darebbero valore e considerazione alla Repubblica Cento Africana. Dovremmo avere occhi microscopici e attenti per cogliere i doni che ogni giorno ci riserva, per riceverli se siamo accoglienti, per donarli se facciamo posto nel nostro cuore e nella nostra vita, con quanti condividiamo in qualche modo un pezzo di vita in questa terra.
Percotto, 20 Febbraio 2020.
Dino Forte
con il Gruppo Missionario di Percotto - Udine.