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Al migrante dobbiamo dare la massima integrazione e loro devono inserirsi

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A proposito del migrante Francesco dice che dobbiamo operare perché lui non lasci il suo paese. Se vuole partire dovrebbe trovare i visti necessari senza obbligarlo a correre per il mare, dovrebbe seguire dei corridoi umanitari. E noi dovremo accoglierlo, dandogli la possibilità della sicurezza e dandogli la possibilità di inserimento. Papa Francesco mette in chiaro alcune parole: accogliere, proteggere, promuovere e integrare.

Abbiamo sempre in testa che il problema dei migranti lo risolviamo soltanto facendoli la carità, accogliendoli alla bell’e meglio, mettendoli nello SPRAR; non dando loro nessuna possibilità e trattandoli da migranti. Infatti quando vediamo in giro un nero o uno straniero diciamo “sono migranti”. Abbiamo l’idea che sono li, davanti al supermercato, a tendere la mano per ricevere dei soldi.

Non è così! Perché sbagliamo sia nell’accoglienza sia in tutto il resto. Il migrante, invece, è una persona che nonostante le differenze noi dobbiamo garantirli tutte le possibilità che abbiamo noi stessi. Noi siamo fissati che gli altri ci disturbano, che gli altri ci portano via qualcosa: allora “manchiamo il lavoro” allora “gli altri ci portano via il lavoro”; “manchiamo soldi, allora gli altri che ci portano via i soldi”. Pensiamo sempre che i soldi che vengono dati ai paesi del terzo mondo sono soldi rubati a noi! Dovremmo uscire da questa mentalità, perché non è vera anche perché gli altri hanno gli stessi diritti e doveri nostri!!!Quindi per noi è l’accoglienza e metterli nei nostri villaggi globali dove la multiculturalità è una ricchezza di tutti e loro inserirsi.  Questo è bello, è un lavoro doppio: noi dobbiamo accoglierli e loro devono inserirsi. Nel lavoro di tutti due – noi e loro – dobbiamo costruire queste cose nuove, dove non è più Italia, ma l’Italia e Africa, l’Italia e Asia, l’Italia e America. Questo è molto bello perché ci dà una ricchezza indescrivibile. Il migrante non deve essere accolto solamente perché ci porta la sua povertà e dobbiamo accoglierlo a causa del nostro essere cristiani. Invece dobbiamo accoglierli tutti: non solamente quelli specializzati o laureati.

Non dobbiamo trattare i migranti come minoranza, quindi maltrattarli come vogliamo; quindi ci servono per raccogliere i pomodori o per un lavoro sottopagato, o altrimenti li sbattiamo fuori. No, no! Questi sono disumanità! Non solamente disumanità per noi che crediamo alla fratellanza universale, ma sono delle disumanità per tutti. Non esistono dei personaggi che comandano e sono ricchi, e gli altri sono poveri e quindi devono restare poveri; come è purtroppo nella nostra società oggi in cui il 10% della popolazione mondiale ha in mano il 90% della ricchezza mondiale. È ora di finirla. Se noi non facciamo qualcosa questo distrugge la nostra vita.

Al migrante dobbiamo dare la massima integrazione e loro devono integrarsi.

Claudio, dobbiamo lavorare per far vedere agli altri che è bello vivere in pace. Ma come fa se siamo dalle due religioni diverse? Se siamo delle due culture diverse: tu sei nero e io sono bianco, che se ne frega! È insieme, esattamente. Io porto la mia cultura, lui porta la sua cultura; io porto la mia religione, lui porta la sua religione e insieme facciamo delle cose. Si diventa grandi e lì Papa Francesco parla di queste cose. Noi, la nostra società non possiamo cambiarla con la bacchetta magica. Possiamo cambiarla solamente nel multiculturalismo, se siamo capaci di lasciare stare tante cose e di andare sull’essenziale.

Dobbiamo farlo perché ci crediamo, ci si apre il cuore, facendo queste cose. Dobbiamo accoglierli, proteggerli, promuovere la loro vita e integrarla insieme.

Bisogna cambiare politica perché in questa condizione noi non possiamo essere da soli a risolvere il problema del mondo. Dobbiamo smetterla di proporci come i primi e migliori. Dobbiamo fare la politica basata sulla carità, sull’uguaglianza. Noi dobbiamo inserirsi nella politica nazionale ed internazionale, altrimenti restiamo lì a dare un euro al migrante che si trova davanti al supermercato. Dobbiamo cambiare le cose dal dentro, implicandoci, mettendo le basi, l’immaginazione. Quando parliamo dello Spirito Santo è una cosa talmente logica, perché ci butta fuori!

Dobbiamo ridare la dignità umana al mondo. Dobbiamo costruire sempre nel lavoro. Dobbiamo costruire il mondo capace di intervenire ovunque. Non possiamo permetterci il lusso di avere miliardi di persone che soffrono la fame. La carità deve avere un respiro umano ed universale. Dobbiamo cambiare la nostra politica dove a tutti quanti viene riservata lo stesso modo di vivere.



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