RD Congo, Misure inadeguate: Legge marziale, Operazione Shujia, forza militare CAE
LA QUESTIONE DELL’APPOGGIO DEL RUANDA ALL’M23 È APPRODATA ALL’ASSEMBLEA GENERALE DELL’ONU
La città di Bunagana ancora sotto controllo dell’M23
Dal 13 giugno scorso, la cittadina di Bunagana e molti altri villaggi del territorio di Rutshuru (Nord Kivu) sono passati sotto il controllo del Movimento del 23 marzo (M23) appoggiato dal Ruanda. Le località occupate dall’M23 appartengono ai 4 seguenti raggruppamenti:
– Raggruppamento di Jomba: Bunagana, Bigega, Musongati, Gisiza, Kayenzi, Nyarubara, Bugusa, Kinyamahura, Runyoni, Chanzu, Sabyinyo, Kibugut, Cheya, Chengerero, Basare, Kabindi e Ruvumbu.
– Raggruppamento di Busanza: una parte di Murore, nei pressi di Chengerero.
– Raggruppamento di Bweza: Mbuzi, Bugina, Kinihira, Shangi, Tanda, Rutsiro e Nanyabikona.
– Raggruppamento di Kisigari: Kashari, Bikenke, una piccola parte di Kanombe e di Kazuba, a 7 km dal campo militare di Rumangabo.
Da novembre 2021, più di 150.000 persone sono fuggite dai loro villaggi: alcune si sono rifugiate in Uganda, altre sono state ospitate in famiglie residenti in zone protette dal governo.
Secondo fonti anonime, l’M23 sta reclutando nuove leve nei campi profughi allestiti in Uganda e in Kenya, fornisce loro un addestramento militare nella zona di Chanzu, nel cuore del Parco Nazionale dei Virunga.
Secondo un deputato provinciale eletto nel territorio di Rutshuru, nelle zone occupate dall’M23 vengono utilizzate tre monete estere. Si tratta dello scellino ugandese, del franco ruandese e del dollaro USA. Non si usa il franco congolese. Questo parlamentare chiede al Capo dello Stato di varare urgentemente le misure necessarie per liberare le località occupate e ripristinare l’autorità dello Stato.
L’M23 è un gruppo armato a predominanza tutsi. Sconfitto nel 2013 dall’esercito congolese in collaborazione con la brigata di rapido intervento della MONUSCO, ha ripreso le armi alla fine del 2021, accusando le autorità congolesi di non aver rispettato gli accordi di pace firmati nel 2013, in Kenya, da entrambi le parti, dopo la sua sconfitta militare.[1]
Le rivelazioni sconcertanti del segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres
Il 18 settembre, in un’intervista rilasciata a RFI, il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, ha affermato che la Missione dell’ONI in Congo (MONUSCO) non ha i mezzi militari sufficienti per sconfiggere l’M23: «Le Nazioni Unite non sono in grado di sconfiggere l’M23. La verità è che l’M23 oggi è un esercito moderno, con un equipaggiamento militare più avanzato di quello della Monusco». Inoltre,il segretario generale delle Nazioni Unite non ha osato nominare Kigali come principale sostenitore dell’M23, presentato come gruppo terrorista dalle autorità congolesi.
In questa intervista, ad Antonio Guterres è stato chiesto esplicitamente di esprimersi sulla provenienza dei mezzi militari di cui dispone l’M23, ma la sua risposta è stata molto vaga: «provengono da qualche parte». Dietro insistenza del giornalista, egli ha comunque precisato che «ciò che è ora necessario è iniziare una discussione seria tra RDCongo, Ruanda e Uganda, in vista di una prospettiva comune, al fine di evitare una situazione in cui, anche quando ci sono dei progressi, si ritorna sempre indietro. Questi Paesi devono intendersi e cooperare efficacemente tra loro per la sicurezza dell’est della RD Congo, ma anche del Ruanda e dell’Uganda».