hanno aperto la porta della propria vita al Signore.
Il 15 settembre scorso, don Roberto Malgesini, un prete della Diocesi di Como è stato assassinato vicino alla parrocchia di San Rocco dove da anni portava soccorso alle persone più fragili. “Don Roberto era un prete secondo il Vangelo che ha vissuto la misericordia con grande disponibilità e con grande finezza nell’accompagnare la gente” – racconta Don Giusto della Valle, un altro prete impegnato nell’accoglienza dei migranti e delle persone più bisognose. “La sua storia è in parte anche la mia storia. In questo momento non servono a nulla le letture ideologiche. Uno come don Roberto rischiava ogni giorno la sua vita perché era a contatto con situazioni di disagio e di reale bisogno”. Per poi aggiungere: “L’importante è continuare quello che don Roberto ha fatto. Mi auguro che non si chiuda nulla e che questo luogo possa rimanere aperto, la città di Como ha bisogno più che mai di luoghi di accoglienza. Ci sono tante forze che lavorano dal basso, ci sono delle piccole (importantissime) tessere ma manca il mosaico nella sua globalità”.
Su invito del XVII Capitolo Generale di istituire una Giornata dei Martiri Saveriani, la Direzione Generale, dopo aver consultato i superiori delle Circoscrizioni, le sorelle saveriane e i laici saveriani, ha scelto come giorno il secondo venerdì del mese di ottobre, il mese missionario.
Una giornata per tutta la nostra famiglia carismatica, dove fare memoria grata dei nostri confratelli e delle nostre sorelle martiri.
In questi ultimi decenni, essi non sono che un piccolo drappello all'interno della grande massa di martiri del Vangelo, ma hanno punteggiato questo tempo con costanza, quasi a ricordarci che la missione è inseparabile dal martirio.
La memoria dei martiri saveriani mi ha fatto pensare al libro dell’Apocalisse, il libro dei testimoni, un testo per tutti i tempi di crisi, di lutto, di violenza. E, allo stesso tempo, un libro che parla della testimonianza e della speranza di tanti martiri.