Annuncio della morte di P. Gismondo Caponi
La Direzione Generale informa:
Sabato 15 maggio 2021, alle ore 19.30, nella Casa Madre, è deceduto nel sonno il nostro confratello p. Gismondo Caponi sx. P. Gismondo negli ultimi giorni era peggiorato gravemente. Da tempo il confratello era alimentato con sondino. Aveva 81 anni essendo nato il 24 agosto 1939 a Pierosara di Genga, Ancona.
All’età di undici anni, p. Gismondo entra nella casa Saveriana di Poggio San Marcello (Ancona). A San Pietro in Vincoli, dopo il noviziato (14 settembre 1957), emette la prima professione religiosa e missionaria (15 settembre 1958). A Parma compie gli studi di Teologia ed emette la Professione Perpetua (12 settembre 1964) e riceve l’ordine del presbiterato (16 ottobre 1966). Dopo l’ordinazione presbiterale lavora come promotore vocazionale nella casa apostolica di Cagliari (1967-1969). Nel 1971 viene destinato alla Sierra Leone, dopo aver frequentato un anno di studio della lingua inglese prima a Cardross e poi a Glasgow (1970). A Makeni studia la lingua Temne per impegnarsi come viceparroco a Lungi (1972-1974), a Mange-Bureh come parroco (1974-1976) e nuovamente a Lungi come parroco e cappellano dell’Aeroporto (1976-1978). Dal 1978 al 1985 appartiene alla circoscrizione della Gran Bretagna dove svolge il ruolo di aiuto economo ed economo locale prima a Coatbridge e poi a Glasgow. Dopo un periodo di aggiornamento in Italia, riparte per la Sierra Leone dove rimane fino al 1991, impegnato come viceparroco (1985-1988) e successivamente come parroco a Lungi (1988-1991). Dopo un anno di aggiornamento presso il Pontificio Istituto di Studi Arabo-Islamici di Roma (1991-1992), viene destinato nuovamente alla Gran Bretagna (1992-1995) dove svolge il servizio di economo a Londra (Holden Road). A Londra si iscrive alla School of Oriental and African Studies, ma senza concludere il corso. Dal 1994 al 1995 è a Coatbridge impegnato nel ministero. Dal 1995 era membro della Regione italiana. Dopo un anno di ministero a San Pietro in Vincoli (1995-1996), veniva destinato definitivamente alla Casa Madre dove oltre al ministero, svolgeva in modo servizievole il lavoro in portineria. Negli ultimi anni si trovava in cura.
Alla domanda rivoltagli dalla redazione del giornale della sua Diocesi di Fabriano nel gennaio del 1985 sul perché della sua predilezione per i fratelli mussulmani, p. Gismondo rispose: Già studente di Teologia mi affascinò la possibilità di vivere la missione in un ambiente mussulmano. Li sento veramente miei fratelli. Non sono fanatici come si pensa. È gente che crede sul serio in Dio. Pregano frequentemente e lo fanno con vera convinzione. Un giorno, un amico mussulmano malato di tumore, mi ha detto: “se morissi, vorrei entrare nel tuo Paradiso, per stare sempre con te, quando arriverai anche tu…” (L’Azione, giornale della Diocesi di Fabriano, 5 gennaio 1985).
Riposi in pace.