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UN ANNO DOPO CI SENTIAMO PADRI E ANCHE “NONNI”

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Con gli amici di ordinazione sacerdotale dell’anno 1965 ci siamo trovati insieme lunedì 26 marzo e mercoledì 27 giugno 2018. Con noi anche i compagni di scuola che sono diventati papà di famiglia e alcune loro spose. Tutti dai 75 agli 80 anni. Ricchi di esperienze, d’incontri, di eventi, di battaglie sostenute, di viaggi. Ci sentiamo padri e anche “nonni”. Abbiamo avuto “figli numerosi” nella nostra attività. Un cammino fatto dal Concilio Vaticano II e che si prolunga in questo tempo di papa Francesco, 50 anni a servizio della Chiesa vicentina e della missione. Il cammino è stato ricco di novità, di approfondimenti, di attrattive, di cambiamenti… 

Ma il cammino non si arresta e presenta sempre sfide nuove, anche quando il nostro passo si fa incerto e il respiro un po’ affannoso per qualche piccola salita. Guardiamo i giovani che stanno preparando il loro Sinodo, osserviamo quello che avviene nella politica con cambiamento sociale e culturale, vediamo nuovi “segni dei tempi” della vita religiosa e della Chiesa. Decadenza o doglie di una nuova realtà che inizia? Un aggiornamento di sole notizie dei media non basta, sembra necessario un approfondimento continuo e, come ha scritto un autore noto, una Teologia per tempi incerti. Ed è grande speranza vedere che noi abitiamo la fragilità e che “Dio salva grazie alla sua fragilità”. 

È passato un anno dal mio rientro dalla missione in Congo RD. La missione in Africa e la missione nel proprio paese (Italia) sembrano presentare grandi differenze, ma, nei due casi, c’è una stessa logica alla base: “uscire dal proprio guscio, accettare di essere spogliati, imparare la lingua, sapere vedere i segni di tempi…”. Nei miei primi anni di missione la preoccupazione principale era la conoscenza della cultura locale e la valorizzazione del suo positivo, riconoscendo le “pietre di attesa, di preparazione” (pierres d’attente) all’avvento del Vangelo.

Papa Francesco, a Firenze nel 2015, invitava la Chiesa italiana a sognare con lui: “Sogno una scelta missionaria capace di trasformare ogni cosa” e suggeriva cinque verbi: uscire, annunciare, abitare, educare, trasfigurare”.  

Il 9 giugno 2018 il vescovo Beniamino, nella parrocchia di Maddalene di Vicenza, ha benedetto e ha inviato 60 giovani in partenza per una esperienza in missione durante le vacanze estive e qualcuno anche per un anno. Il più giovane tra loro, a sua volta, a nome di tutti, ha dato il crocifisso e ha inviato il vescovo, anche lui in partenza per il Mozambico. È così che la Chiesa ha nel cuore la missione.



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