Skip to main content

Programma di Missione Oggi per il 2004

Condividi su

Dopo un 2003 segnato dall’imporsi della guerra come cifra ed elemento ordinatore della realtà, il tema destinato a fare da filo conduttore della rivista nell’anno che si apre non può che essere, di nuovo, quello della pace. E con esso quello dell’urgente, drammatica, vitale necessità di un mondo diverso in cui ci sia posto per tutti, e quindi anche per chi oggi è escluso.

Siamo convinti che la pace e i poveri siano i veri segni dei tempi, dove passano il dramma della storia e l’appello alla conversione delle chiese.

La pace come rifiuto di un mondo in cui la logica del più forte pretende di farsi diritto, come necessità di un’economia che garantisca vita e dignità a tutti, e non solo a pochi, come ricerca di soluzioni eque e non distruttive dei conflitti.

Questo interpella fortemente anche i cristiani, stretti tra profezia e realpolitik, tra consapevolezza della radicale immoralità di questo sistema di dominio e rischio di tornare al ruolo di “cappellani dell’Occidente”, tra necessità della nonviolenza e tentazione di tornare a benedire gli eserciti.

E i poveri, vissuti sempre più come minaccia, come “alieni”, che sembrano poter trovare una possibilità di affermazione solo nel dare la morte a se stessi e agli altri, e la cui disperazione pare ottenere eco unicamente nella misura in cui terrorizza. Dove è possibile ritrovare speranza?

Cercheremo quindi di approfondire alcuni filoni di riflessione già avviati negli anni scorsi dalla nostra rivista, che compie un compleanno straordinario: 100 anni.

Vorremmo dare spazio ai movimenti che si oppongono alla guerra, innanzitutto negli Stati Uniti, dove un ruolo significativo svolgono anche le chiese, e nel mezzo del conflitto israelo-palestinese. Ci pare poi indispensabile approfondire il rapporto tra giustizia e perdono, tra verità e riconciliazione, che dal Sudafrica a molti paesi latinoamericani, allo stesso Medio Oriente, appare un nodo fondamentale – e dai fortissimi echi per i credenti - da affrontare per ricostruire il tessuto di società lacerate da scontri politici, etnici e religiosi. Proprio a questo stiamo pensando di dedicare il Convegno 2004 di Missione Oggi.

Tutto ciò impone di proseguire nell’impegno a smascherare “i motivi umanitari” di cui si ammanta l’ideologia di guerra e a farne emergere le vere ragioni, a raccontare le violazioni dei diritti umani dei conflitti dimenticati (v. Africa) o dei regimi “amici”.

Perciò continueremo anche a parlare delle resistenze, soprattutto quelle presenti nel Sud, alla globalizzazione neoliberista, di cui la guerra si rivela sempre più come il braccio armato, lo strumento per ridisegnare il mondo secondo gli interessi di pochi, il bastone necessario a difendere lo stile di vita delle élite del pianeta.

Non possiamo però fermarci alla denuncia. Come ricordavamo nel Convegno dello scorso anno, “la pace va costruita” e oggi questo significa prima di tutto ripensare lo sfruttamento delle risorse, la produzione dei beni, la distribuzione della ricchezza, i modelli di consumo.

Tenteremo quindi di fare conoscere le esperienze di economia solidale che si moltiplicano e coinvolgono fasce sempre più consistenti di popolazione in varie parti del mondo. D’altro canto pure in Italia stanno nascendo iniziative per collegare forme di produzione sostenibile, canali di commercio equo e reti di consumo critico. Ciò può rafforzare nuove alleanze sociali in costruzione tra soggetti del Sud e del Nord per esempio in campo agricolo.

Restano poi sempre di attualità e in costante evoluzione le tematiche sollevate dall’immigrazione, che vorremmo riprendere scandagliando il disagio psicologico e lo spaesamento degli stranieri in Italia, analizzandone il crescente contributo alle economie dei paesi d’origine, ma anche le spinte alla chiusura sempre più forti in Europa dove vengono limitati il diritto di asilo e la possibilità dei ricongiungimenti familiari. Dovremo approfondire la realtà dell’”islam di periferia”, con un carattere più popolare e “territorio di caccia” del fondamentalismo, e provare a riflettere su un nuovo rapporto tra fedi e Stato laico in un contesto di pluralismo religioso.

Ci pare inoltre il momento, in questo complesso e difficile inizio millennio, di delineare una sorta di status ecclesiae, di fare il punto sul modo in cui è oggi possibile testimoniare la speranza cristiana ed essere chiesa di fronte alle grandi sfide del nostro tempo, in particolare quelle del dialogo interreligioso, dell’etica, della giustizia. Sentiamo questo bisogno condiviso da quanti hanno lanciato l’idea di un nuovo Concilio e di una “convocazione ecumenica sulla pace”.

Su questa linea intendiamo, infine, andare avanti nell’offrire materiali delle chiese e delle teologie del Sud, in particolare di quelle che cercano di coniugare l’impegno per la liberazione dei popoli, lo sforzo per inculturare la fede e il dialogo con le grandi religioni, su cui si intravede una convergenza nella riflessione latinoamericana, asiatica e africana.

Ringraziamo quanti continueranno ad accompagnarci in questo cammino con la loro amicizia, i loro stimoli, il loro contributo critico per costruire un mondo di giustizia e di pace.


I DOSSIER DEL 2004
  • ❚ Chiesa a Cuba: tra fede e politica
  • ❚ Il mestiere delle armi in Africa
  • ❚ Esperienze e reti di economia solidale
  • ❚ I movimenti contro la guerra negli Stati Uniti
  • ❚ Sviluppo rurale e sovranità alimentare
  • ❚ Teologia della liberazione e teologia del pluralismo religioso
  • ❚ Quattro temi per il futuro della chiesa
  • ❚ Pace come riconciliazione (numero monografico, Atti del Convegno di M.O.)
  • ❚ Immigrazione e diritto di cittadinanza
  • ❚ Resistenze non armate nella storia

 



Per scaricare la rivista accedi con le tue credenziali d'accesso o abbonati.

Logo saveriani
Sito in costruzione

Portale Unico dei Saveriani in Italia

Stiamo finalizando la nuova versione del portale

Saremmo online questa estate!

Ti aspettiamo...

Versione precedente del sito