L’appropriazione privata dei semi genera un uso ed una gestione del capitale bioetico esistente sottomesso alle logiche della mercificazione e dell’esproprio della vita. Pensiamo ai brevetti sugli organismi viventi ed agli Ogm.
Per secoli, in Europa, le sementi sono state considerate dei beni comuni, dono della natura. I contadini, in particolare, hanno sempre considerato le sementi come beni legati alla loro terra, un marchio d'identità di natura comunitaria, di uso e a beneficio della collettività. Lo scambio delle sementi non era mercantile, ma una forma di condivisione, di cooperazione, di mutuo sostegno. Una visione delle cose ben diversa dall’attuale.
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